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COVID-19 ed epilessia, il rischio di infezione non aumenta

Non ci sono finora dati su un maggior rischio d’infezione

Qual è il rapporto tra COVID-19 ed epilessia? Negli Stati Uniti i Centers for Disease Control and Prevention hanno segnalato questo e diversi altri disturbi neurologici tra i fattori di rischio per la malattia da nuovo coronavirus. Tuttavia, allo stato attuale non esistono dati a sostegno di questa tesi, a meno che non si considerino anche altri fattori comportamentali e comorbilità, come il fumo di sigaretta, il diabete, il cancro, le malattie polmonari o l’obesità. È questa una delle considerazioni esposte in una comunicazione breve pubblicata su “Epilepsy and Behavior”, in cui Naoto Kuroda, ricercatore della Wayne State University, fa il punto della situazione sul tema.

Un’altra considerazione importante riguarda gli effetti di COVID-19 sull’epilessia, tutt’ora non chiari. È probabile che COVID-19 possa causare febbre nei pazienti con epilessia, e che questa febbre possa a sua volta scatenare convulsioni. Ma i sintomi di COVID-19, che sono principalmente di natura respiratoria e gastrointestinale, non hanno mostrato finora alcun impatto sui sintomi correlati alle convulsioni nei pazienti con epilessia.

Un capitolo a parte è quello farmacologico: non è escluso infatti che gli antiepilettici possano avere interazioni con i futuri trattamenti approvati per COVID-19. In Italia la Lega italiana contro l’epilessia (LICE) ha pubblicato già dalla fine di marzo una lista di farmaci antiepilettici con le possibili interazioni con molecole che vengono usate attualmente off-label: particolarmente interessante è il fatto che levetiracetam non sembra interagire con alcuna di esse.

Inoltre, occorre tenere conto che alcuni farmaci per l’epilessia possono influenzare il sistema immunitario: everolimus, utilizzato per la sclerosi tuberosa, e gli steroidi per l’epilessia autoimmune. Tuttavia, secondo alcuni studi, everolimus può prevenire le infezioni virali, mentre l’uso di corticosteroidi è correlato a un maggior rischio di malattie infettive.

Non bisogna dimenticare infine la chirurgia. Secondo Kuroda, allo scopo di prevenire la diffusione di COVID-19, gli interventi elettivi per i pazienti con epilessia dovrebbero essere rimandati, mentre gli interventi urgenti dovrebbero essere eseguiti secondo rigidi protocolli di prevenzione e protezione. Tutti i professionisti sanitari sono incoraggiati a fornire queste informazioni ai pazienti affetti da epilessia per contribuire a contenere l’ansia e potenzialmente ridurre la frequenza delle crisi.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.