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L’intelligenza artificiale potrà individuare anche la demenza LANS e LATE?

55 milioni di persone sono colpite in tutto il mondo da demenza (1) per lo più di tipo Alzheimer (60-80% dei casi) e la recente introduzione della terapia a base di anticorpi monoclonali ha enfatizzato l’importanza di una diagnosi precoce che ne migliora l’efficacia perché prima vengono somministrati, maggiori sono i loro benefici (2).

L’AI supera l’uomo

Un gruppo di ricercatori diretti da Liz Yuanxi Lee dell’Università di Cambridge ha pubblicato su Lancet eClinical Medicine uno studio (3) che presenta un sistema di intelligenza artificiale che supera ogni test di valutazione finora usato per questa malattia: neuropsicologici, neurostrumentali (PET, NMR) o di laboratorio (biomarker liquorali). Questi ultimi sono peraltro costosi e non accessibili a tutti cosicché fino a un terzo dei pazienti va incontro a errori diagnostici e molti sono sottodiagnosticati.

L’algoritmo prognostico PPM (predictive prognostic model) messo a punto dai ricercatori inglesi ha dimostrato in varie coorti di pazienti americani, inglesi e di Singapore di poter predire con un’accuratezza dell’81,66 ±0,25%, una sensibilità dell’82,38% e una specificità dell’80,94% chi fra quelli con MCI (smemoratezza patologica stabile o progressiva) o CN (cognitività normale presintomatica) evolverà in malattia di Alzheimer nell’arco di 3 anni. Secondo il Prof. Alessandro Padovani, Presidente della Società Italiana di Neurologia:

il dato è certamente significativo, ma ancora una volta lo studio necessita di conferme e soprattutto di un confronto con i biomarcatori plasmatici oggi in grado di predire chi svilupperà la malattia di Alzheimer con un’accuratezza prossima al 90%”.

Le forme di demenza LANS e LATE

Vedremo come se la caverà con la LANS e la LATE, due forme di demenza simil-Alzheimer a decorso lieve, poco note, ma assai diffuse e di cui si parla poco perché con gli attuali mezzi è difficile diagnosticarle (4).

Il loro acronimo sta rispettivamente per Limbic-predominant Amnestic Neurodegenerative Syndrome e per Limbic-predominant age-related TDP-43 encephalopathy, cioè sindrome neurodegenerativa amnestica prevalentemente limbica e encefalopatia da TDP-43 età-correlata, anch’essa prevalentemente limbica (5).

I problemi di memoria e di parola che inducono sono presenti anche nella malattia di Alzheimer e quando i test neuropsicologici per confermare quest’ultima risultano negativi ci si può indirizzare verso una di queste demenze, un cammino difficile perché nel 40% dei pazienti esse convivono con varie forme dementigene, vascolari o di tipo Alzheimer.

La LANS può mascherare una malattia di Alzheimer, ma compare più tardi nella vita e i suoi sintomi riguardano la memoria senza interferire con la cognitività.

Negli ultimi 5 anni sono stati messi a punto criteri diagnostici sempre più precisi anche per queste due demenze.

Caratteristiche della tarda età, sono dovute all’accumulo di una proteina chiamata TDP-43 (6) in alcune aree del cervello limbico: l’amigdala dove tale proteina compromette la regolazione emotiva o l’ippocampo dove altera apprendimento e memoria, comprensione delle parole e capacità di trattenere le informazioni.

Come sottolinea il Prof. Padovani:

una caratteristica di entrambe è che non si riscontra degenerazione neocorticale, nè presenza di proteina tau come nella malattia di Alzheimer e quindi è probabile che l’utilizzo di indagini PET con traccianti mirati all’amiloide e alla proteina Tau possa essere utile per una diagnosi differenziale”.

Diagnosi e terapia

Un problema per l’algoritmo PPM messo a punto a Cambridge sarà che i pazienti LANS possono essere diagnosticati in vita, mentre quelli LATE possono avere solo una conferma autoptica della loro malattia.

Dato che gli stessi farmaci monoclonali di ultima generazione usati nella malattia di Alzheimer (7) sembrano funzionare anche in queste due demenze, soprattutto nei pazienti con sospetta LATE sarà meglio usarli prima di questa tardiva conferma.

Bibliografia

  1. Nichols E et al: Estimation of the global prevalence of dementia in 2019 and forecasted prevalence in 2050: an analysis for the Global Burden of Disease Study 2019, Lancet Public Health. 2022; 7: e105-e125
  2. Dubois B et al: Timely diagnosis for Alzheimer's disease: a literature review on benefits and challenges
  3. Liz Yuanxi Lee et al: Robust and interpretable AI-guided marker for early dementia prediction in real-world clinical settings, eClinicalMedecin. 24/7/2024
  4. https://www.health.harvard.edu/blog/late-a-common-cause-of-dementia-youve-never-heard-of-202205032737
  5. https://doi.org/10.1093/braincomms/fcae183
  6. https://faseb.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1096/fj.201900474R
  7. https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2212948
Cesare Peccarisi

Responsabile della Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Neurologia