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PET alzheimer

Differenze di sesso nella Tau-PET longitudinale nella malattia di Alzheimer preclinica

I risultati di una metanalisi suggeriscono la necessità di considerazioni sulla tempistica specifiche per il sesso quando si somministrano trattamenti anti-Aβ e anti-tau

Obiettivo di questo studio, apparso sulla rivista “JAMA” a prima firma di Gillian T. Coughlan, della Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti, era di esaminare se il sesso femminile sia associato a un più rapido accumulo di tau in presenza di β-amiloide (Aβ) elevata (misurata con la tomografia a emissione di positroni) e verificare l’influenza moderatrice del sesso sull’associazione tra stato di portatore di APOEε4 e accumulo di tau.

Gli autori hanno condotto una metanalisi di sei studi longitudinali sull’invecchiamento e sull’AD, e cioè l’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative, il Berkeley Aging Cohort Study, il BioFINDER 1, l’Harvard Aging Brain Study, il Mayo Clinic Study of Aging e il Wisconsin Registry for Alzheimer Prevention.

Gli studi considerati richiedevano scansioni longitudinali [18F]flortaucipir o [18F]-MK-6240 tau-PET, nonché scansioni [11C] Pittsburgh Compound B, [18F]flutemetamol o [18F]florbetapir Aβ-PET al basale.

Sono stati esaminati sette risultati tau-PET che mostravano differenze di sesso trasversali tra i lobi temporali, parietali e occipitali. Tra i 6 studi valutati, c’erano 1.376 partecipanti senza declino cognitivo (761 [55%] donne; età media [range] alla prima scansione tau, 71,9 [46-93] anni; 401 partecipanti [29%] con Aβ elevato al basale; 412 portatori di APOEε4 [30%]).

Tra gli individui con Aβ elevato al basale, il sesso femminile era associato a un più rapido accumulo di tau localizzata alle regioni temporali inferiori (β= -0,14; IC al 95%: da -0,22 a -0,06; p= 0,009), temporali fusiformi (β= -0,13; IC al 95%: da -0,23 a -0,04; p= 0,02) e occipitali laterali (β = -0,15; IC al 95%: da -0,24 a -0,06; p= 0,009) rispetto al sesso maschile. Tra i portatori di APOEε4, il sesso femminile era associato a un accumulo più rapido di tau a livello infra-temporale (β = -0,10; IC al 95%: da -0,16 a -0,03; p= 0,01).

I risultati della metanalisi suggeriscono che le differenze di sesso nella progressione patologica dell’AD richiedono considerazioni sulla tempistica specifiche per il sesso quando si somministrano trattamenti anti-Aβ e anti-tau.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico