Ictus cerebrale, i sintomi oculari da non trascurare
Nel 20% circa dei casi, l’ictus può manifestarsi con sintomi oculari quali amaurosi, dovuta a un disturbo circolatorio all’interno della retina, ma anche diplopia, emianopsia e oscillopsia, che possono dipendere da un’alterazione delle arterie vertebrali.
Si tratta di sintomi spesso considerati di esclusiva competenza oculistica dalla popolazione generale, con il rischio di sottostimarne l’importanza. L’allarme è stato lanciato recentemente da A.L.I.Ce. Italia ODV.
Massimo Del Sette, direttore dell’UOC di Neurologia del Policlinico San Martino di Genova, spiega:
È importante che la popolazione sia consapevole che anche i disturbi visivi vadano annoverati tra i sintomi di un possibile ictus cerebrale. Riconoscerli è fondamentale perché può fare risparmiare tempo prezioso per iniziare le terapie prima possibile, consentendo una diagnosi più precoce e garantendo un trattamento più efficace. I problemi visivi spesso vengono sottovalutati, o attribuiti a problemi oculari, oppure, specie se associati a cefalea, attribuiti a crisi emicranica.”
Le stime epidemiologiche riferite al nostro paese mostrano che il 60% circa delle persone sopravvissute ad un ictus sviluppino un’emianopsia; di queste, circa il 50% guarisce spontaneamente nel primo mese, mentre dopo 6 mesi l’emianopsia diventa cronica.
La riabilitazione visiva richiede un lavoro in équipe multidisciplinare e la creazione di un progetto personalizzato, che preveda un percorso capace di accompagnare anche i possibili risvolti psicologici.
Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia ODV, aggiunge:
la conoscenza dei fattori di rischio e il riconoscimento tempestivo dei sintomi, insieme al fattore tempo, sono fondamentali in questa patologia. Il rischio ictus può essere ridotto seguendo alcuni semplici consigli, come: smettere di fumare; ridurre ipertensione e colesterolo attraverso una dieta sana; perdere peso in eccesso; limitare l’uso di alcolici; fare una regolare attività fisica (fin da bambini), assumere i farmaci e sottoporsi agli esami prescritti e indicati dal proprio medico.”