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Ipertensione in gravidanza correlata con deficit di memoria negli anni successivi

Analizzate le prestazioni cognitive di quasi 600 donne a 15 anni dal parto

Le donne che sviluppano ipertensione arteriosa durante la gravidanza hanno più probabilità di avere, negli anni successivi, punteggi più bassi nei test di memoria e capacità di pensiero rispetto alle donne che non hanno sviluppato tale condizione. È questo il risultato emerso da uno studio pubblicato sulla rivista “Neurology” da Maria Adank, ell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, nei Paesi Bassi, e colleghi.

Il trial ha coinvolto 596 donne incinte, delle quali 115 mostravano valori elevati di pressione arteriosa, classificata nel 70% dei casi come ipertensione gestazionale, e per il restante 30% come ipertensione associata a preeclampsia. Quindici anni dopo la gravidanza, le partecipanti sono state sottoposte a test di capacità di pensiero e di memoria.

Dai dati raccolti è risultato che le donne con la pressione alta in gravidanza avevano, rispetto alle altre, più probabilità di punteggi inferiori in un test di richiamo immediato (25 punti su 45, in media, rispetto a 28 su 45) e di richiamo differito, anche dopo aggiustamento per fattori di confondimento quali l’indice di massa corporea prima della gravidanza, il livello di istruzione e l’etnia. Non sono state riscontrate invece differenze tra i due gruppi di donne nei test di motricità fine, fluenza verbale, velocità di elaborazione e capacità visuo-spaziale.

 

“Le donne con la pressione alta che inizia in gravidanza, così come le donne con preeclampsia, dovrebbero essere monitorate attentamente dopo la gravidanza e loro e i loro medici dovrebbero prendere in considerazione i cambiamenti di stile di vita e altri trattamenti che possono aiutare a ridurre il rischio di declino delle capacità cognitive e di memoria nelle decadi successive”, ha dichiarato Adank, commentando lo studio.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico