Skip to content
Alzheimer familiarità

Giornata Mondiale dell’Alzheimer: i consigli della SIN per la prevenzione

La Società Italiana di Neurologia (SIN) in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer, che si è celebrata il 21 settembre, ha diffuso consigli concreti su come cercare di prevenire la più comune forma di demenza e su come relazionarsi con i propri cari affetti da questa patologia.

Nel mondo la malattia di Alzheimer colpisce circa 40 milioni di persone e solo in Italia ci sono circa un milione di casi, per la maggior parte over 60. Oltre gli 80 anni, la patologia colpisce 1 anziano su 4. Numeri destinati a crescere a causa del progressivo aumento della durata della vita: si stima un raddoppio dei casi ogni 20 anni.

In assenza di terapie efficaci in grado di fermare la progressione della malattia  la prevenzione è fondamentale, soprattutto nei soggetti a rischio, ma non ancora dementi, che presentino i primi segni di lievi deficit cognitivi.

Alla base della prevenzione, ricorda la SIN, c’è la riduzione dei fattori di rischio per le patologie vascolari quali ipertensione, diabete, obesità, fumo, scarsa attività fisica, attraverso uno stile di vita sano che contempli regolare attività fisica e un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti, come la dieta mediterranea.

Dati recenti indicano una tendenza alla riduzione dell’incidenza della malattia nei paesi industrializzati, proprio per il maggiore controllo dei fattori di rischio vascolare.

Inoltre, anche le attività sociali e cognitive possono aiutare a ridurre e ritardare la patologia, perché stimolano il cervello e favoriscono la continua creazione di nuove connessioni cerebrali in grado di contrastare gli effetti del danno di alcuni circuiti cerebrali. Per questo è consigliato l’impegno in attività stimolanti per la mente, come imparare nuove lingue, a suonare uno strumento musicale, essere impegnati in un lavoro o in passatempo stimolante.

Infine una raccomandazione alle persone che si prendono cura dei malati di Alzheimer in fase più avanzata.

“Nei pazienti con demenza conclamata  – dichiara Carlo Ferrarese, Presidente SINDEM (Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze), Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano dell’Università di Milano-Bicocca e Direttore della Clinica Neurologica presso l’Ospedale San Gerardo di Monza – l’atteggiamento del caregiver, ossia del parente che si prende cura dell’ammalato, è fondamentale per la prevenzione e la cura dei disturbi comportamentali che spesso si manifestano e che sono l’aspetto più preoccupante della patologia. Un atteggiamento rassicurante per un soggetto che si sente “perso” e privo di riferimenti, uno stimolo ad occuparsi di mansioni semplici, con adeguata supervisione, il rispondere alle richieste del malato con pazienza, sono semplici ma importanti aspetti della vita quotidiana che aiutano a ridurre lo stato di ansia e di agitazione che spesso tali pazienti manifestano, senza dover ricorrere a terapie sedative”.

 

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.