
Una nuova qualità di vita per chi soffre di emicrania
Un evento a Milano ha definito le nuove prospettive di cura basate sugli agenti anti-CGRP
Con 6 milioni di soggetti affetti, di cui 4,5 milioni di sesso femminile, l’emicrania si conferma una delle malattie più diffuse e invalidanti del nostro Paese.
Per tutte le persone affette, le prospettive di un trattamento efficace e di un conseguente miglioramento della qualità della vita si sono notevolmente ampliate con la disponibilità di trattamenti specifici in grado di bloccare l’azione del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), il principale neuropeptide rilasciato dai terminali del nervo trigemino, all’origine dell’attacco emicranico.
Se ne è parlato recentemente a Milano nel corso dell’incontro “Emicrania: Una storia di tempo ritrovato” promosso da AbbVie, a cui hanno partecipato clinici, associazioni dei pazienti ed esperti.
Pierangelo Geppetti, professore emerito di Farmacologia clinica presso il Dipartimento di Scienze della salute dell’Università di Firenze, ha dichiarato:
gli obiettivi principali di una terapia preventiva, che generalmente viene prescritta quando il paziente riferisce 4 o più giorni al mese di emicrania, sono quelli di ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi e migliorare la qualità di vita del paziente, riportandolo ad una normale efficienza fisica. L’ottimo profilo di efficacia e di sicurezza degli anticorpi monoclonali anti-CGRP e, più recentemente, dei gepanti, ovvero piccole molecole dirette contro il recettore del CGRP, costituisce la base per un vero e proprio cambio di paradigma nella terapia dell’emicrania, ora più efficace e sicura rispetto alle precedenti cure. Atogepant è, a oggi, l’unico gepante rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento preventivo dell’emicrania negli adulti che presentano 8 o più giorni di emicrania al mese”.
L’obiettivo principale del trattamento dell’emicrania è di garantire più giorni liberi dalla malattia e senza attacchi invalidanti.
“La decisione di iniziare una terapia di prevenzione dipende dalla frequenza degli attacchi, durata e gravità oltre che da quanto questi incidono negativamente sulla qualità di vita delle persone”, ha aggiunto Cristina Tassorelli, Professore Ordinario di Neurologia, all’Università di Pavia e Direttore dell’Headache Science Center dell’Istituto Neurologico Mondino di Pavia. “Nello scenario terapeutico della prevenzione dell’emicrania, atogepant è una nuova opzione che si è rivelata efficace. I dati che provengono dagli studi clinici ci dicono che, negli studi a lungo termine in aperto, quasi la metà delle persone con emicrania episodica ha ottenuto la totale libertà dall’emicrania, nell’ultimo mese di trattamento con atogepant ad un anno di terapia”.