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neurocellule

L’esposizione a farmaci anti-TNF potrebbe portare a un aumento del rischio di patologie infiammatorie del SNC

Questa revisione pubblicata su “JAMA Neurology” da Wenhui Xie, della Peking University First Hospital a Beijing, in Cina, e colleghi ha valutato il rischio di malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale (SNC) dopo l’inizio della terapia con anti-TNF e stimato la differenza di rischio tra i diversi tipi di malattie autoimmuni sottostanti o di inibitori del TNF.

Nei principali database di letteratura medico-scientifica, gli autori hanno selezionato gli studi osservazionali che hanno valutato l’associazione tra terapia anti-TNF e malattie infiammatorie del SNC rispetto a un gruppo di confronto.

La valutazione dell’ammissibilità dello studio e l’estrazione dei dati sono state condotte in modo indipendente da due ricercatori seguendo le linee guida PRISMA. Il rapporto di rischio (RR) è stato utilizzato come misura di effetto dell’analisi aggregata dei dati.

L’esito primario era il rischio di eventi infiammatori del SNC dopo la terapia con anti-TNF per le malattie autoimmuni. Le analisi secondarie sono state effettuate in base ai diversi tipi di malattie autoimmuni sottostanti e agli inibitori del TNF.

Sono stati analizzati 18 studi che hanno coinvolto 1.118.428 pazienti con malattie autoimmuni, con un contributo di oltre 5.698.532 anni-persona di follow-up.

I tassi di incidenza di eventi infiammatori del SNC di nuova insorgenza dopo l’inizio dell’assunzione di inibitori del TNF variavano da 2,0 a 13,4 per 10.000 anni-persona. Complessivamente, l’esposizione agli inibitori del TNF è stata associata a un aumento del 36% del rischio di qualsiasi malattia infiammatoria del SNC rispetto alle terapie convenzionali (RR: 1,36; IC al 95%: 1,01-1,84; I2: 49%), principalmente attribuito alle malattie demielinizzanti (RR: 1,38; IC al 95%: 1,04-1,81; I2: 31%).

Le analisi secondarie hanno rivelato un rischio simile di malattie infiammatorie del SNC tra i diversi tipi di malattie autoimmuni sottostanti (malattie reumatiche: RR, 1,36; IC al 95%: 0,84-2,21; malattia infiammatoria intestinale 1,49; IC al 95%: 0,93-2,40; p per sottogruppo = 0,74) e gli inibitori del TNF (anticorpi monoclonali anti-TNF vs etanercept: RR, 1,04; IC al 95%: 0,93-1,15; I2, 0%).

“Rispetto alle terapie convenzionali – si legge nelle conclusioni dello studio – l’esposizione agli inibitori del TNF è risultata associata a un aumento del 36% del rischio di malattie infiammatorie del SNC, indipendentemente dalla malattia autoimmune di base o dal tipo di inibitore del TNF.”

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico