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Emicrania, supporto della nutraceutica e importanza del triptofano

A cura di Giuseppe Billo
U.O Neurologia, ULSS8 Berica, Vicenza

L’emicrania colpisce circa il 14% della popolazione mondiale (1), con una prevalenza più alta nelle donne, ed è la prima causa di invalidità nella fascia di età fra i 15 e i 49 anni (2). In Italia, l’emicrania è al quarto posto tra le patologie croniche più diffuse con una prevalenza del 24,7% e determina, in media, un costo diretto per paziente di 828 euro per la forma episodica e di 2.648€ per quella cronica, che include farmaci, accertamenti diagnostici, visite mediche, ospedalizzazioni e accesso al pronto soccorso, in gran parte sovvenzionati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) (3,4).

Tra i diversi interventi possibili nella profilassi dell’emicrania, i nutraceutici e la dieta svolgono un ruolo molto importante (5). Recenti studi hanno dimostrato come il triptofano sia tra i principali fattori coinvolti nello sviluppo di emicrania (6,7). Il triptofano è un aminoacido utilizzato per la sintesi proteica, sebbene non sia la funzione quantitativamente preponderante. Il triptofano è anche il precursore di diversi composti quali serotonina, melatonina, triptamina, niacina, NAD, NADP, acido chinolinico e chinurenico (8) (vedi Figura).

La serotonina (5-idrossitriptamina o 5-HT) è un neurotrasmettitore che agisce a livello del sistema nervoso centrale (SNC) in risposta a stimoli ambientali. La serotonina è implicata anche nella percezione del dolore sia a livello periferico sia centrale; in caso di infiammazione, i bassi livelli di serotonina inducono un’aumentata sensibilità delle fibre nervose periferiche, che inviano un segnale di dolore al SNC (9,10).

La melatonina (Nacetil-5-metossitriptamina) è un ormone prodotto dall’epifisi che agisce regolando i ritmi del sonno (11). L’assunzione di triptofano ha dimostrato di essere efficace nel migliorare la sintomatologia (6) e ridurre il rischio di sviluppare l’emicrania (7). In particolare, l’assunzione di 1 g/die ha dimostrato una riduzione di circa il 60% del rischio di sviluppare emicrania nella popolazione osservata (7).

Nell’ambito degli approcci non farmacologici nell’emicrania, fra le altre molecole nutraceutiche più studiate, troviamo l’estratto di griffonia, il magnesio, la niacina e la vitamina B6.

L’estratto di griffonia (Griffonia simplicifolia) è una fonte di 5-idrossitriptofano (5-HTP). Di conseguenza, G. simplicifolia ha un potenziale per l’uso come agente terapeutico per il trattamento dei disturbi dell’umore, la gestione del sonno e il miglioramento delle prestazioni cognitive, diventando anche un buon candidato per la formulazione di integratori alimentari volti a prevenire cambiamenti dell’umore o altri disturbi legati alla serotonina (12).

La niacina viene prodotta a partire dal triptofano, per questo motivo molto spesso viene esaminata nella patologia emicranica. Uno studio trasversale pubblicato sulla rivista Nutrients basato su dati NHANES raccolti dal 1999 al 2004, condotto dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi ha dimostrato che il rischio di emicrania diminuisce con l’aumento del consumo di niacina nella dieta (12).

Il magnesio entra in gioco a diversi livelli. Ad esempio, blocca il recettore NMDA andando a competere con lo ione calcio bivalente: il magnesio infatti rimane bloccato nel canale, modulando l’ingresso di ioni calcio; lo stesso accade in altri canali del calcio (responsabili della contrazione dei muscoli), facilitando il rilassamento muscolare. Inoltre, con un meccanismo non ancora propriamente noto, svolge un’azione vasoattiva indiretta. Si ritiene che vada a regolare NO e CGRP, modulando quindi la tonaca dei vasi e alcuni processi nocicettivi (13). Fra le varie formulazioni disponibili, il magnesio bisglicinato offre un ottimo profilo di tollerabilità e può essere utilizzato anche in pazienti che presentano stress gastrointestinale o diarrea (14).

La vitamina B6 è un importante cofattore del metabolismo aminoacidico e nel catabolismo dell’omocisteina. In letteratura è riportato che l’abbassamento dei livelli di omocisteina attraverso l’integrazione vitaminica, in particolare con acido folico e vitamine B6 e B12, potrebbe ridurre la disabilità legata all’emicrania nei pazienti affetti da emicrania mestruale (MA) (15). I nostri risultati suggeriscono un possibile ruolo dell’elevata omocisteina e/o della diminuzione del folato nella fisiopatologia dell’emicrania, giustificando, quindi, lo studio dell’impiego di vitamine che abbassano l’omocisteina nei soggetti affetti da emicrania (16). Inoltre, I dati preliminari degli studi clinici hanno già dato risultati positivi soprattutto nei pazienti affetti da MA (16).

Il ruolo del triptofano

La molecola di triptofano fu scoperta nel 1901 dai due chimici inglesi Hopkins e Cole, che furono in grado di isolarla a seguito dell’idrolisi della caseina: la proteina fu posta in una soluzione all’8% di carbonato di sodio e subì una digestione triptica (da qui il nome triptofano) al termine della quale si assistette alla precipitazione dell’aminoacido, poi recuperato a seguito di filtrazione (17).

Come per tutti gli aminoacidi proteinogenici, solamente l’isomero L è utilizzato nella sintesi proteica ed è coinvolto in svariate vie metaboliche di importanza biochimica e fisiologica. Inoltre, solo in tale configurazione il triptofano può oltrepassare la barriera ematoencefalica (18). Il triptofano svolge inoltre un ruolo molto importante anche a livello dell’apparato digerente, dove favorisce la rigenerazione della mucosa intestinale e protegge l’ambiente circostante da agenti potenzialmente pericolosi (19); è, inoltre, a disposizione delle cellule enterocromaffini per la produzione di serotonina. Il triptofano è lipofilo e scarsamente solubile in soluzioni acquose a pH fisiologico, perciò viene trasportato nel flusso sanguigno legato all’albumina per oltre il 75%. Tuttavia, a livello plasmatico esiste un preciso equilibrio tra il triptofano legato all’albumina e quello libero, equilibrio fondamentale nel determinare l’entità del successivo trasporto verso la barriera ematoencefalica (BEE). Il triptofano è trasportato attraverso la BEE dalla proteina LAT1, che appartiene alla superfamiglia dei trasportatori denominati carrier di tipo L, e da una proteina accessoria, l’antigene di superficie cellulare CD98 (heavy chain 4F2) (18).

Fra i metaboliti del triptofano, la serotonina nel SNC domina l’umore, la rabbia, l’aggressività, l’appetito, la memoria, la sessualità e l’attenzione. A livello del sistema circolatorio la serotonina può regolare la pressione sanguigna causando vasocostrizione o vasodilatazione a seconda del recettore che va a stimolare. La serotonina controlla anche il funzionamento delle piastrine, che in condizioni normali la inglobano nei granuli densi. Quando le piastrine si attivano durante il processo di coagulazione liberano serotonina, che stimola l’aggregazione piastrinica e la vasocostrizione. La serotonina ha un ruolo anche nella regolazione della temperatura corporea (20).

Integrazione con triptofano

L’integrazione con triptofano è apparsa efficace nel combattere i disturbi del sonno. In uno studio eseguito su 45 bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni è stata osservata una diminuzione del 50% degli incubi nel 93% dei partecipanti allo studio, a seguito di un’integrazione a base di 5-idrossitriptofano (2mg/kg assunti prima di andare a dormire, per 20 giorni consecutivi) (21).

Per quanto riguarda l’integrazione, il triptofano può essere utilizzato durante l’allattamento; la ghiandola mammaria seleziona attivamente i componenti del latte; pertanto, l’aminoacido entra nella costituzione nelle quantità predeterminate. Bisogna prestare attenzione all’utilizzo nei soggetti “over 80”: in questo caso l’aminoacido va somministrato a dosi ridotte per evitare l’eventuale accumulo legato all’attività metabolica rallentata.

Lymigral® è un integratore alimentare a base di triptofano, estratto di griffonia, niacina, magnesio e vitamina B6 con una formulazione studiata per favorire la via della serotonina, apportando, allo stesso tempo, il quantitativo ideale di triptofano.

Modalità d’uso: come e quando

• Soggetto a rischio emicranico: 1.000 mg prima di coricarsi e dopo 1 mese di assunzione si può ridurre a 500 mg per 3-4 mesi;

• Soggetto a rischio emicranico con tendenza ansioso/depressiva oppure con comorbidità insonni: si inizia con 1.000 mg prima di coricarsi e dopo 4 mesi si riduce a 500 mg per almeno 3 mesi successivamente;

• Disturbi dell’umore: si associano 1.000 mg prima di coricarsi alla terapia antidepressiva per almeno 4 mesi poi si riduce a 500 mg prima di coricarsi per almeno 2 mesi. Si riprende a 500 mg prima di coricarsi 15 giorni prima di sospendere la terapia farmacologica e si protrae per almeno due mesi prima di sospendere il prodotto;

• Disturbi del sonno: se di recente insorgenza si possono usare 1.000 mg prima di coricarsi in associazione con melatonina o da solo, per un periodo di almeno 2 mesi con successiva riduzione a 500 mg prima di coricarsi per altri 3 mesi prima di sospendere il prodotto; se l’insonnia deve essere trattata farmacologicamente, per la lunga durata, in tal caso si associa il dosaggio superiore (1.000 mg) prima di coricarsi e dopo 2 mesi si riduce a 500 mg prima di coricarsi per almeno due mesi.

Referenze bibliografiche

  1. Stovner LJ et al. The global prevalence of headache: an update, with analysis of the influences of methodological factors on prevalence estimates. J Headache Pain. 2022 Apr 12;23(1):34.
  2. Steiner TJ et al. Lifting the Burden: The Global Campaign against Headache. Migraine remains second among the world's causes of disability, and first among young women: findings from GBD2019. J Headache Pain. 2020 Dec 2;21(1):137.
  3. Barbanti P et al. Italian Migraine Registry Study Group. The first report of the Italian Migraine Registry (I-GRAINE). 2022 Jul 8. PMID: 35802219.
  4. Nicolucci A, Rossi MC. Facts and figures about Migraine in Italy. Public health &health policy 2013.
  5. Razeghi Jahromi S et al. Association of diet and headache. J Headache Pain 2019; 20, 106.
  6. Pizza V. Magnesium, L-Tryptophan and Niacin in Prophylaxis Therapy of Pediatric Migraine Pharmacologyonline 2013; 1:39-46.
  7. Razeghi Jahromi S. The association between dietary tryptophan intake and migraine. Neurol Sci. 2019 Nov; 40(11): 2349-2355.
  8. Nongonierma AB, FitzGerald RJ. Milk proteins as a source of tryptophan-containing bioactive peptides. Food & function 2015; 6.7: 2115-2127.
  9. Berger M et al. The expanded biology of serotonin. Ann Rev Med  2009; 60: 355-66.
  10. Boadle-Biber MC. Regulation of serotonin synthesis. Progress in biophysics and molecular biology 1993; 60.1: 1-15.
  11. Höglund E et al. Tryptophan metabolic pathways and brain serotonergic activity: a comparative review. Frontiers in endocrinology 2019; 10: 15.
  12. Mannino G et al. Biological Activity and Metabolomics of Griffonia simplicifolia Seeds Extracted with Different Methodologies. Antioxidants  2023;  12(9), 1709.
  13. Maier JA. Headaches and Magnesium: Mechanisms, Bioavailability, Therapeutic Efficacy and Potential Advantage of Magnesium Pidolate. Nutrients 2020; 12(9): 2660.
  14. Ranade VV, Somberg JC. Bioavailability and pharmacokinetics of magnesium after administration of magnesium salts to humans Am J Ther 2001 Sep-Oct; 8(5): 345-57.
  15. Shaik MM, Gan SH. Vitamin supplementation as possible prophylactic treatment against migraine with aura and menstrual migraine. Biomed Res Int. 2015; 2015: 469529. doi: 10.1155/2015/469529.
  16. Liampas I et al. Pyridoxine, folate and cobalamin for migraine: A systematic review. Acta Neurol Scand. 2020 Apr 12. doi: 10.1111/ane.13251. [Epub ahead of print]
  17. Hopkins FG, Cole SW. A contribution to the chemistry of proteids: Part I. A preliminary study of a hitherto undescribed product of trypticdigestion. The Journal of physiology 1901; 27.4-5: 418.
  18. Palego L et al. Tryptophan biochemistry: structural, nutritional, metabolic, and medical aspects in humans." Journal of Amino Acids 2016; 2016: 8952520.
  19. Lamas B. et al. CARD9 is involved in the recovery of colitis by promoting the production of AhR ligands by the intestinal microbiota. Med Sci (Paris) 2016 Nov; 32(11): 933-936.
  20. Lam DD, Lora KH. Serotonin and energy balance: molecular mechanisms and implications for type 2 diabetes. Expert reviews in molecular medicine 2007; 9.5: 1-24.
  21. Kaluzna-Czaplinska J et al. How important is tryptophan in human health? Critical reviews in food science and nutrition 2019; 59.1: 72-88.
Redazione

articolo a cura della redazione