Skip to content
anosmia

COVID-19: rischio di ricovero ridotto nei pazienti con anosmia

Il risultato emerge da uno studio retrospettivo statunitense su 169 pazienti

Nei pazienti affetti da COVID-19, l’anosmia è fortemente associata a una ridotta probabilità di essere ricoverati in ospedale, secondo uno studio pubblicato online su “International Forum of Allergy & Rhinology”.

Carol H. Yan, dell’Università della California San Diego, e colleghi hanno condotto una revisione retrospettiva su 169 pazienti che si sono presentati in una struttura ospedaliera di San Diego tra il 3 marzo e l’8 aprile 2020, con positività per infezione da COVID-19 confermata in laboratorio. Hanno esaminato in particolare i fattori di rischio per il ricovero in ospedale.

I dati relativi al senso dell’olfatto e del gusto erano disponibili per il 75,7% dei pazienti, di cui il 20,1% (26 su 128) ha richiesto l’ospedalizzazione. I ricercatori hanno scoperto che il ricovero per COVID-19 era associato a un senso dell’olfatto e del gusto intatto, all’aumento dell’età, al diabete e a parametri soggettivi e oggettivi associati all’insufficienza respiratoria.

Inoltre, è emersa una forte associazione indipendente dell’anosmia con l’assistenza ambulatoriale, con un odds ratio aggiustato per il ricovero pari a 0,09, mentre i referti positivi di radiografia toracica per infiltrazioni polmonari e/o versamento pleurico sono risultati fortemente e indipendentemente associati al ricovero (odds ratio aggiustato: 8,01).

“Il nostro studio, insieme a pochi altri, si concentra sulla COVID-19 da lieve a moderata, cercando di chiarire le caratteristiche cliniche che possano differenziare tra pazienti che potrebbero essere gestiti a casa e pazienti ‘moderatamente’ malati che richiedono il ricovero e che potrebbero essere a rischio di ulteriore deterioramento clinico”, scrivono gli autori.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.