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COVID-19, manifestazioni neurologiche frequenti nei pazienti ospedalizzati

Uno studio sui primi ricoverati di Wuhan

Le manifestazioni neurologiche sono comuni tra i pazienti ospedalizzati con COVID-19, secondo uno studio pubblicato su “JAMA Neurology” da Ling Mao della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, Cina, e colleghi. Gli autori hanno esaminato retrospettivamente i dati di 214 pazienti ospedalizzati consecutivi con una diagnosi confermata in laboratorio di infezione da SARS-CoV-2, trattati tra il 16 gennaio e il 19 febbraio 2020 in tre centri di cura speciali designati.

Dai dati è emerso che 126 pazienti (58,9 per cento) hanno avuto un’infezione non grave e 88 pazienti (41,1 per cento) hanno avuto un’infezione grave, a seconda del loro stato respiratorio. Poco più di un terzo dei pazienti (36,4 per cento) aveva manifestazioni neurologiche generiche contro il 45,5 per cento dei pazienti con infezione grave. Le manifestazioni neurologiche, come le malattie cerebrovascolari acute (5,7 contro 0,8 per cento), lo stato di coscienza alterato (14,8 contro 2,4 per cento), e le lesioni del muscolo scheletrico (19,3 contro 4,8 per cento), erano più comuni tra i pazienti con infezione grave contro infezione non grave.

“Durante il periodo epidemico di COVID-19, quando si vedono pazienti con queste manifestazioni neurologiche, i medici dovrebbero considerare l’infezione da SARS-CoV-2 nella diagnosi differenziale, al fine di evitare ritardi nella diagnosi o una diagnosi errata, nonché prevenire efficacemente la trasmissione del contagio”, scrivono gli autori.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.