Rischio cardiometabolico aumentato per Tourette e tic cronico
Analizzati i dati clinici di 7800 soggetti affetti da questi due disturbi
I pazienti con sindrome di Tourette o disturbo da tic cronico hanno un maggior rischio di sviluppare almeno un disturbo metabolico o cardiovascolare. È quanto emerge da uno studio pubblicato online su JAMA Neurology da Gustaf Brander, del Karolinska Institut di Stoccolma, e colleghi che hanno esaminato il rischio di disturbi metabolici e cardiovascolari in 7.804 soggetti con una diagnosi per questi due disturbi sottoposti a cure specialistiche, all’interno di una coorte di oltre 14.000 individui.
Le analisi statistiche hanno mostrato che, rispetto alla popolazione generale, gli individui con sindrome di Tourette o disturbo da tic cronico avevano un rischio più elevato per eventuali disturbi metabolici o cardiovascolari, con un odds ratio aggiustato per sesso e anno di nascita pari a 1,99.
Il rischio è risultato aumentato anche rispetto ai fratelli, considerati come controlli (odds ratio aggiustato per qualsiasi disturbo pari a 1,37). I rischi erano aumentati anche per obesità, diabete e malattie del sistema circolatorio (con odds ratio aggiustati pari a 2,76, 1,67 e 1,76, rispettivamente). I rischi erano evidenti sin dall’infanzia (differenza significativa a partire dall’età di otto anni) e sono stati significativamente ridotti quando sono stati esclusi individui con comorbilità per disturbo da deficit di attenzione e iperattività (con un odds ratio aggiustato pari a 1,52).
Infine, dai dati è emerso che i pazienti con una durata più lunga storia di trattamento antipsicotico (più di un anno) presentavano rischi significativamente più bassi per i disturbi metabolici e cardiovascolari rispetto a quelli che non assumevano antipsicotici.
Secondo gli autori, i risultati ampliano le conoscenze sui due disturbi considerati e potranno avere implicazioni dirette sulla gestione clinica dei pazienti.