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Ictus secondario

Ictus, dopo un primo episodio aumenta il rischio di eventi vascolari maggiori

Gli eventi vascolari maggiori sono prevalenti dopo l’ictus, in particolare tra coloro che presentano patologie vascolari concomitanti. Inoltre, il tasso di recidiva dell’ictus si è stabilizzato nell’ultimo decennio, mentre l’incidenza di infarto del miocardio (MI) è aumentata. È quanto emerso da uno studio pubblicato sul “British Medical Journal” da Rayka Malek del King’s College di Londra e colleghi.

Gli autori hanno analizzato le cartelle cliniche di 6.051 pazienti con primo evento tra il 1995 e il 2018 nel sud di Londra. Hanno poi costruito modelli di rischio semicompetitivo per stimare i fattori che influenzano il tempo di incidenza di ictus ricorrente, MI, mortalità e transizioni da recidiva/MI post-ictus a mortalità (mortalità indiretta). Infine, hanno tracciato le funzioni di incidenza cumulativa per ogni evento vascolare maggiore, stratificato per sottotipi di ictus.

Tutti i modelli sono stati aggiustati per età, sesso, stato socioeconomico, comorbilità, gravità dell’ictus e sottotipo di ictus.

Le incidenze cumulative a cinque anni sono risultati del 9,2% (IC al 95%: 8,4%-10,0%) per l’ictus ricorrente, del 4,4% (IC al 95%: 3,9%-5,0%) per MI e del 45% (IC al 95%: 44%-47%) per la mortalità.

Inoltre, una precedente fibrillazione atriale è risultata associata a un aumento del 47% del rischio di mortalità (HR=1,47; IC al 95%: 1,23-1,75) e una precedente diagnosi di MI è risultata il più forte fattore di rischio per MI post-ictus (HR=9,17; IC al 95%: 6,28-13,39).

L’accesso a una Stroke Unit è risultato associato a un rischio inferiore del 40% di mortalità senza ictus/MI ricorrente (HR=0,60; IC al 95%: 0,50-0,72) e a un rischio inferiore del 39% di mortalità indiretta (HR=0,57; IC al 95%: 0,37-0,87).

Secondo le conclusioni degli autori, sono necessarie strategie mirate di controllo dei fattori di rischio per ridurre l’incidenza di un secondo evento vascolare e prevenire la progressione verso la mortalità in questi gruppi ad alto rischio.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico