I disturbi psichiatrici nei soggetti con aneurismi intracranici non rotti
Secondo i risultati di un articolo pubblicato su “Stroke”, esiste un possibile impatto psicologico associato agli aneurismi intracranici non rotti (UIA) diagnosticati, ma non trattati, e tale relazione dovrebbe essere presa in considerazione quando si ha di fronte un paziente con UIA.
Young Goo Kim dell’Ewha Womans University Mokdong Hospital a Seul, in Corea del Sud, e colleghi hanno condotto uno studio di coorte retrospettivo, basato su un database nazionale sudcoreano di dati clinici.
Il gruppo di diagnosi di UIA comprendeva partecipanti con nuova diagnosi di UIA tra il 2011 e il 2019. Come gruppo di controllo, sono stati considerati pazienti con diagnosi di infezione acuta delle vie respiratorie superiori ma senza UIA, con un abbinamento 1:4 basato su propensity score, calcolati in base a età, sesso, stato economico e comorbilità.
La misura di outcome dello studio comprendeva l’incidenza di disturbi psichiatrici in un periodo di 10 anni, utilizzando i codici della Classificazione Internazionale delle Malattie – Decima Revisione per ansia, stress, disturbi depressivi, bipolari e alimentari, insonnia e abuso di alcol o droghe.
Sono così stati confrontati 85.438 partecipanti con UIA non trattata (50,75% uomini; età media di 56,41 [±13,82] anni; follow-up di 4,21 [±2,56] anni) e 331.123 controlli (49,44% uomini; età media di 56,69 [±12,92] anni; follow-up di 7,48 [±2,12] anni).
I dati raccolti mostrano come il tasso di incidenza di malattie mentali fosse più alto nel gruppo UIA (113,07 contro 90,41 per 1.000 anni-persona; hazard ratio [HR]: 1,104; IC al 95%: 1,089-1,119). Il rischio di una patologia psichiatrica variava leggermente in base al sesso (uomini, HR: 1,131; IC al 95%: 1,108-1,155; donne, HR: 1,082; IC al 95%: 1,063-1,103).
Gli hazard ratio hanno mostrato una relazione a forma di “U” con l’età, con un picco nei gruppi di età più giovani, una diminuzione nei gruppi di mezza età e un leggero aumento nei gruppi di età più avanzata, soprattutto nei pazienti con malattie mentali gravi che avevano ricevuto una psicoterapia.