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neurone-periferico

Cladribina orale promuove la rimielinizzazione in alcuni pazienti con sclerosi multipla

Cladribina orale aumenta le probabilità di rimielinizzazione in alcuni pazienti con sclerosi multipla (SM), secondo i risultati di uno studio presentato al 40° Congresso ECTRIMS, tenutosi a Copenaghen, in Danimarca.

I ricercatori hanno raccolto dati sul contenuto di mielina e sui cambiamenti delle lesioni al basale e durante il trattamento orale con cladribina. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cerebrale (RM), a valutazioni cliniche e a immunofenotipizzazione dei linfociti periferici.

La No Evidence of Disease Activity-3 (NEDA-3) è stata definita come assenza di ricadute, attività di risonanza magnetica e progressione della disabilità. Una mappa della mielina q-Space è stata utilizzata per classificare le lesioni come rimielinizzanti o demielinizzanti.

Sono stati inclusi nell’analisi 10 pazienti (età mediana di 24,1 anni) con SM recidivante-remittente (SMRR) altamente attiva. I pazienti avevano una durata media della malattia di 13,8 mesi e un punteggio EDSS (Expanded Disability Status Scale) di 2,5, con 2 ricadute nell’anno precedente. Il carico di lesioni era di 77 al basale.

Su un totale di 812 lesioni da SM, si è osservato che 156 (19,2%) si sono rimielinizzate durante i 2 anni di studio.

Utilizzando la mappa mielinica q-Space, i ricercatori hanno notato che le proporzioni di lesioni rimielinizzate e demielinizzate erano inversamente correlate (r: -0,729; p= 0,017). Tra coloro che hanno raggiunto il NEDA-3 all’inizio del trattamento rispetto agli altri partecipanti, 220 (27,1%) contro 98 (12,0%) lesioni erano rispettivamente rimielinizzate (p< 0,001).

Sulla base di questi risultati, il NEDA-3 è stato notato come la variabile clinica più forte predittiva di rimielinizzazione (p= 0,007). Altri predittori di rimielinizzazione sono stati la localizzazione della lesione, l’aumento del contrasto e il contenuto di mielina al basale (p< 0,020). Anche una maggiore frequenza di cellule T regolatorie fino a 1 anno è risultata predittiva della rimielinizzazione (p< 0,010).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico