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Cefalea nei giovani, i fattori associati a episodi frequenti e ricorrenti

I frequenti e ricorrenti episodi di cefalea nei bambini e nei giovani sono associati a fattori di rischio modificabili, come l’irregolarità dei pasti e l’aumento del tempo trascorso davanti allo schermo, secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Neurology” da Christelle Nilles, dell’Università di Calgary, in Canada e colleghi.

Nella ricerca sono stati utilizzati i dati di bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 17 anni arruolati per un’ampia indagine trasversale sulla salute della popolazione canadese, completata il 31 gennaio 2019. La frequenza della cefalea è stata dicotomizzata in “circa una volta/settimana o meno” o “più di una volta/settimana” (definita come frequenti mal di testa ricorrenti). È stata poi valutata l’associazione tra episodi frequenti e diversi fattori legati agli stili di vita.

Si stima che i partecipanti eleggibili nella popolazione fossero 4.978.370. L’età media era di 10,9 anni; il 48,8% era di sesso femminile; il 6,1% aveva cefalea frequente. Gli episodi frequenti erano associati all’età più avanzata (odds ratio [OR]: 1,31; IC al 95%: 1,28-1,34, p< 0,001) e al sesso femminile (OR = 2,39; IC al 95%: 2,08-2,75, p< 0,001).

Nei modelli aggiustati per età/sesso, le probabilità di cefalea frequente diminuivano con la regolarità dei pasti (OR aggiustato [aOR]: 0,90; IC al 95%: 0,89-0,92, p< 0,001) e aumentavano con il cronotipo più tardivo (aOR= 1,10, IC al 95%: 1,05-1,15, p< 0,001) e con l’esposizione eccessiva allo schermo (≥21 ore vs nessuna nell’ultima settimana: aOR= 2,97, IC al 95%: 1,53-5,77, p= 0,001); non c’era alcuna associazione significativa con l’attività fisica riferita (aOR= 0,95, IC al 95%: 0,67-1,34, p= 0,77).

Nei ragazzi tra i 12 e i 17 anni, gli episodi frequenti di cefalea erano associati al consumo frequente di alcol (≥1/settimana vs. mai: aOR = 3,50, IC al 95%: 2,18-5,62, p< 0,001), al binge drinking (≥5 volte nell’ultimo mese vs. mai: aOR = 5,52, IC al 95%: 2,95-10,32, p< 0,001), al fumo di sigarette: sigarette (giornalmente vs. mai: aOR = 3,81, IC al 95% 1,91-7,62, p< 0,001), sigarette elettroniche (giornalmente vs. mai: aOR = 3,10, IC al 95%: 2,29-4,20, p< 0,001) e consumo di cannabis (giornalmente vs. mai: aOR = 3,59, IC al 95% 2,0-6,45, p< 0,001). Nell’intero campione, l’esposizione giornaliera al fumo in casa era associata a cefalea frequente (aOR = 2,00, IC al 95%: 1,23-3,27, p= 0,005).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico