I deficit sensoriali-motori come predittori di deterioramento cognitivo precoce negli anziani
Secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Alzheimer’s and Dementia” da Hang Wang, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, negli Stati Uniti, gli anziani con funzioni sensoriali e motorie compromesse hanno maggiori probabilità di andare incontro a un deterioramento cognitivo precoce (ECI). Tuttavia, i miglioramenti delle funzioni multisensoriali, della motricità fine e grezza hanno ridotto le probabilità di ECI, il che può aiutare a guidare la pianificazione di futuri interventi volti a prevenire o trattare il deterioramento cognitivo precoce.
I disturbi sensoriali e motori legati all’età sono stati in passato collegati a un rischio maggiore di decadimento cognitivo lieve (MCI) e di malattia di Alzheimer. Le ricerche esistenti indicano che questi disturbi sono potenziali indicatori preclinici di MCI, Alzheimer e demenze correlate, e quindi possono essere importanti bersagli per un intervento precoce. Recenti scoperte suggeriscono che gli individui con disturbi sensoriali e motori concomitanti presentano un rischio elevato di deterioramento cognitivo, sottolineando la necessità di una comprensione completa del loro impatto combinato.
In questo studio, 650 partecipanti al Baltimore Longitudinal Study of Aging hanno completato test di funzionalità sensoriale e motoria. In media, il campione aveva un’età di 73,8 (DS: 10,3) anni, il 57,1% era costituito da donne. L’associazione tra la funzione sensoriale e motoria e l’ECI è stata esaminata utilizzando un modello di equazione strutturale con tre fattori latenti corrispondenti alla funzione multisensoriale, motoria fine e motoria grossolana.
I fattori multisensoriali, motori fini e grossolani erano tutti correlati (r = 0,74-0,81). Le probabilità di ECI erano più basse per ogni unità aggiuntiva di miglioramento nei fattori multisensoriali (32%), della motricità fine (30%) e della motricità grossolana (12%).