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Apnea notturna, ipossia ed epilessia a insorgenza tardiva

Secondo uno studio recentemente pubblicato su “SLEEP” da Christopher M. Carosella, della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora, e colleghi, l’apnea notturna e la desaturazione dell’ossigeno inferiore all’80% durante il sonno sono associate al successivo sviluppo di epilessia ad insorgenza tardiva (LOE), in maniera indipendente da ipertensione e altre comorbidità.

Gli autori hanno identificato casi di LOE nei partecipanti alla coorte dell’Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC) Study. Sono stati utilizzati i dati polisonnografici di 1.309 partecipanti all’ARIC che avevano preso parte anche allo Sleep Heart Health Study nel 1995-1998 e i dati demografici e di comorbilità dell’ARIC. Il rischio successivo di LOE è stato valutato utilizzando l’analisi di sopravvivenza con un rischio concorrente di decesso. È stata utilizzata anche l’analisi di sopravvivenza in 2.672 partecipanti ARIC per identificare l’associazione tra l’apnea ostruttiva del sonno auto-riferita (2011-2013) e il rischio di LOE successivo.

Secondo l’analisi dei dati, la desaturazione dell’ossigeno a meno dell’80% durante il sonno è stata associata al successivo sviluppo di LOE, con un rapporto di rischio aggiustato di 3,28 (1,18-9,08), ma l’indice di apnea-ipopnea non è risultato correlato. Anche la segnalazione da parte dei partecipanti di una diagnosi di apnea notturna nel 2011-2013 è stata associata a un successivo LOE, con un rapporto di sotto-rischio aggiustato di 2,59 (1,24-5,39).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico