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Ictus imaging

Alzheimer, i cambiamenti nei biomarcatori iniziano anni prima della diagnosi

Tra le persone con malattia di Alzheimer e i controlli cognitivamente normali esistono differenze significative nel liquido cerebrospinale (CSF) che iniziano a manifestarsi tra 18 a 6 anni prima della diagnosi. È quanto emerso da uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine” da Jianping Jia dell’Ospedale di Xuanwu, in Cina, e colleghi.

Si tratta di uno studio multicentrico caso-controllo sui biomarcatori della malattia di Alzheimer in partecipanti cognitivamente normali arruolati da gennaio 2000 a dicembre 2020. Un sottogruppo di questi partecipanti è stato sottoposto a test del liquido cerebrospinale (CSF), valutazioni cognitive e imaging cerebrale a intervalli di 2 o 3 anni. Complessivamente 648 partecipanti in cui si è sviluppata la malattia di Alzheimer sono stati abbinati a 648 soggetti normali dal punto di vista cognitivo e sono state analizzate le traiettorie temporali delle concentrazioni dei marcatori biochimici del liquor, dei test cognitivi e dellimaging nei due gruppi.

Il follow-up mediano è stato di 19,9 anni. I biomarcatori del liquor e di imaging nel gruppo della malattia di Alzheimer divergevano da quelli del gruppo cognitivamente normale diversi anni prima della diagnosi: beta-amiloide (Aβ) 42: 18 anni; il rapporto tra Aβ42 e Aβ40: 14 anni; tau fosforilata 181: 11 anni; tau totale: 10 anni; neurofilamento a catena leggera: 9 anni; volume dell’ippocampo, 8 anni; e declino cognitivo, 6 anni. Con il progredire del deterioramento cognitivo, i cambiamenti nei livelli dei biomarcatori del liquor nel gruppo della malattia di Alzheimer hanno inizialmente accelerato e poi rallentato.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico