La sindrome metabolica aumenta il rischio di demenza dopo i 60 anni
La sindrome metabolica (MetS) aumenta il rischio di sviluppare demenza nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni, secondo i risultati di uno studio pubblicato su “Alzheimer’s & Dementia” da Danial Qureshi, dell’Università di Oxford, nel Regno Unito e colleghi.
Gli autori hanno condotto un ampio studio di coorte prospettico basato sulla popolazione, ottenendo i dati rilevanti dalla UK Biobank, raccolti su individui di età compresa tra i 40 e i 69 anni tra il 2006 e il 2010. Di questi soggetti, 176.249 di quelli privi di demenza (di età ≥ 60 anni) sono stati inclusi in questo studio di coorte per valutare la relazione tra MetS e demenza incidente.
Per definire la MetS, i ricercatori hanno utilizzato i criteri armonizzati proposti nel 2009 dall’American Heart Association, dall’International Diabetes Foundation e dal National Heart, Lung, and Blood Institute. Per la diagnosi, devono essere presenti 3 dei 5 criteri seguenti: obesità addominale determinata da una circonferenza vita ≥102 cm nei maschi e ≥ 88 cm nelle femmine; trigliceridi ≥150 mg/dL o 1,7 mmol/L; pressione arteriosa ≥ 130 mmHg (sistolica) e/o ≥ 85 mmHg (diastolica) o prescrizione di antipertensivi; glicemia a digiuno ≥ 100 mg/dL o ≥ 5,6 mmol/L o uso di farmaci per la glicemia elevata; livelli di colesterolo ad alta densità (HDL) < 40 mg/dL o 1,0 mmol/L per i maschi o < 50 mg/dL o 1,3 mmol/L per le femmine o uso di farmaci che modificano i lipidi.
In 15 anni di follow-up (mediana = 12,3), 5255 partecipanti hanno sviluppato demenza. La MetS era associata a un aumento del rischio di demenza incidente (hazard ratio [HR]: 1,12, IC al 95%: 1,06-1,18). L’associazione è rimasta coerente quando si è ristretta a intervalli di follow-up più lunghi: >5-10 anni (HR: 1,17, IC al 95%: 1,07-1,27) e >10 anni (HR: 1,22, IC al 95%: 1,12-1,32). Associazioni più forti sono state osservate nei soggetti con quattro o più criteri soddisfatti per la MetS e nei non portatori di apolipoproteina-E (APOE)-ε4.
