Airalzh, arte e nuove metodiche non invasive contro l’Alzheimer
L’arte può avere un valore terapeutico per le persone affette dalla malattia di Alzheimer. Disegnare, rappresenta una possibilità di esplorare nuovi percorsi di cura, apportando al paziente benessere, tranquillità e soddisfazione. È il messaggio lanciato da Airalzh Onlus (Associazione Italiana Ricerca Alzheimer) in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra il 21 settembre.
Airalzh ha ricevuto in dono la singolare eredità dei figli di Anna Sandri che, scomparsa a 93 anni dopo aver convissuto con l’Alzheimer per 18 anni, ha lasciato una grande quantità di quaderni, pieni di scritti e di disegni, attualmente catalogati e studiati. Come spiega Paolo Caffarra, del Consiglio Direttivo di Airalzh Onlus, e membro esperto Tavolo permanente sulle demenze del Ministero della Salute:
i disegni di Anna rappresentano la possibilità di esplorare nuovi percorsi nella cura dei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer. I disegni, anche se prodotti in modo compulsivo, come in questo caso, possono essere un approccio alternativo nel controllo dei disturbi comportamentali. I pazienti tendono a concentrare la loro attenzione sulla scelta dei soggetti da dipingere e sui colori, spesso vivaci, traendone un senso di benessere, di tranquillità e di soddisfazione per l’opera compiuta. Disegnare diventa per loro l’occupazione principale della giornata, quasi a compensare la perdita di memoria, poiché tutto ruota attorno ad un fiore, ad un volto o a tratti curvilinei come arcobaleni”.
Alcuni disegni di Anna Sandri compaiono anche sulle confezioni di saponette “limited edition” in vendita dal 14 al 27 settembre in 300 supermercati e ipermercati Coop sul territorio italiano. Per ogni saponetta, 1 Euro verrà devoluto ad Airalzh, contribuendo così a sostenere la ricerca contro l’Alzheimer.
Lo studio sulla stimolazione elettrica a correnti alternata
Sul fronte della ricerca promossa da Airalzh da segnalare i risultati pubblicati su “Annals of Neurology” ottenuti dal gruppo del dottor Alberto Benussi, ricercatore Airalzh presso la Clinica Neurologica degli “Spedali Civili” di Brescia, grazie ad uno studio finanziato tramite il Bando AGYR 2020 (Airalzh Grants for Young Researchers), che è riuscito ad ottenere significativi miglioramenti della memoria a lungo termine in un gruppo pazienti affetti da malattia di Alzheimer.
L’innovativa metodica utilizzata si chiama “stimolazione elettrica a correnti alternate”, un approccio non invasivo che permette di risincronizzare le “onde” cerebrali alla frequenza corretta. Spiega Benussi:
il nostro studio prevede la somministrazione di una debole corrente elettrica, applicata nella zona del precuneo, in modo tale da risincronizzare i ‘ritmi cerebrali’ che, nella malattia di Alzheimer, tendono a ‘rallentare’. Tale applicazione, in un gruppo di pazienti, ha indotto un miglioramento delle capacità cognitive rispetto alla stimolazione placebo. Oltre che economica, questa metodologia è molto versatile e potrebbe essere applicata al domicilio dai caregiver dei pazienti, per periodi prolungati, in modo tale da ottenere potenzialmente effetti a lungo termine”.
I pazienti coinvolti nello studio sono stati 60, (29 uomini e 31 donne), con un’età media di 72 anni. I trattamenti sono iniziati nel gennaio 2021 e si sono conclusi nel maggio dello stesso anno. Il Team del dottor Benussi, per ogni paziente, ne ha praticati due, della durata di 60 minuti, uno “reale” ed uno con “effetto placebo”, a distanza di 7 giorni l’uno dall’altro. Attualmente si sta studiando l’effetto a lungo termine della stimolazione applicata direttamente al domicilio del paziente dal caregiver stesso, ogni giorno, per 4 mesi consecutivi, allo scopo di ottenere un effetto maggiore e più duraturo.
Il professor Alessandro Padovani, ordinario di Neurologia all’Università di Brescia e direttore della Clinica di Neurologia presso gli “Spedali Civili” di Brescia, tra i soci fondatori di Airalzh, commenta:
per cercare di arginare gli effetti devastanti causati dalla malattia di Alzheimer la ricerca sta lavorando su due ambiti. La terapia, con l’individuazione di farmaci e metodologie atte a rallentare il decorso della malattia, e la diagnosi precoce. La stimolazione elettrica a correnti alternate messa a punto dal dottor Benussi, ha il merito di essere una metodologia assolutamente non invasiva che può essere applicata direttamente dal caregiver a casa, senza costringere il paziente all’ospedalizzazione. Sulla diagnosi precoce, invece, va sottolineato l’impegno costante di Airalzh nella ricerca che, annualmente, investe 300mila euro tramite il Bando ‘Airalzh Grants for Young Researchers’, fondi destinati a giovani ricercatori impegnati in progetti di ricerca proprio sulla diagnosi precoce e sull’importanza di corretti stili di vita”.
Dal 2016 Airalzh ha impiegato più di 3 milioni di euro per finanziare 82 assegni di ricerca, 21 progetti di ricerca relativi al Bando AGYR ed un progetto, frutto della collaborazione fra Airalzh e la Fondazione Armenise Harvard, rivolto a ricercatori “mid-career”. Altri 400mila euro sono a budget per due Bandi (Bando AGYR 2023 e Airalzh-Armenise Harvard), di cui sono in corso le valutazioni delle domande pervenute.