L’esercizio fisico migliora la cognizione nei bambini sovrappeso
Riscontrati effetti positivi sull’intelligenza cristallizzata e totale
L’esercizio fisico influisce positivamente sull’intelligenza e sulla flessibilità cognitiva dei bambini in età scolare con sovrappeso od obesità. È quanto emerge da uno studio pubblicato online il 30 agosto su “JAMA Network Open” a firma di Francisco B. Ortega, dell’Università di Granada, in Spagna, e colleghi.
Gli autori hanno valutato se un intervento di esercizio fisico di tipo aerobico più allenamento di resistenza migliorasse i risultati cognitivi e di salute cerebrale dei bambini con sovrappeso o obesità. L’analisi ha incluso 109 bambini (di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni) randomizzati a seguire l’intervento di studio per 20 settimane o la routine abituale.
I partecipanti comprendevano 45 ragazze (41,3%), avevano un indice di massa corporea medio (DS) di 26,8 (3,6) e un’età media (DS) di 10,0 (1,1) anni al basale. Nelle analisi per-protocollo, l’intervento di esercizio ha migliorato l’intelligenza cristallizzata, con il gruppo di esercizio che è migliorato da prima dell’esercizio a dopo l’esercizio (z score medio: 0,62; IC al 95%: da 0,44 a 0,80) rispetto al gruppo di controllo (z score medio: -0,10; IC al 95%: da -0,28 a -0,09; differenza tra i gruppi, 0,72 DS; IC al 95%: 0,46-0,97; p< 0,001).
Anche l’intelligenza totale è migliorata significativamente di più nel gruppo di esercizio (z score medio: 0,69; IC al 95%: da 0,48 a 0,89) rispetto al gruppo di controllo (z score medio: 0,07; IC al 95%: da -0,14 a -0,28; differenza tra i gruppi, 0,62 DS; IC al 95%: da 0,31 a -0,91; p< 0,001). L’esercizio fisico ha influito positivamente anche su un punteggio composito di flessibilità cognitiva (z score medio: gruppo esercizio, 0,25; IC al 95%: da 0,05 a 0,44]; gruppo di controllo: -0,17; IC al 95%: da -0,39 a -0,04; differenza tra i gruppi, 0,42 DS; IC al 95%: da 0,13 a 0,71]; p = 0,005).