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Trauma cranico

Marker di risonanza magnetica negli atleti con impatti ripetuti al capo

L’iperintensità della materia bianca (WMH) alla risonanza magnetica può evidenziare patologie a lungo termine della materia bianca dovuti a impatti ripetuti della testa. È quanto emerso da un nuovo studio pubblicato online su “Neurology” da Madeline Uretsky, del Boston University Alzheimer’s Disease Research Center, e colleghi.

Gli autori hanno considerato 75 soggetti di sesso maschile, deceduti, esposti in vita a impatti ripetuti al capo, donatori di tessuto cerebrale, per i quali erano anche disponibili cartelle cliniche con scansioni FLAIR condotte ante mortem. I criteri di esclusione comprendevano segni di neoplasie del sistema nervoso centrale, infarti di grandi vasi, emorragie e/o encefalomalacia. I segni di WMH sono stati quantificati utilizzando valori log-trasformati per il volume totale della lesione (TLV), calcolato utilizzando l’algoritmo di predizione delle lesioni del Lesion Segmentation Toolbox.

Le valutazioni neuropatologiche includevano valutazioni semi-quantitative di rarefazione della materia bianca, malattia cerebrovascolare, gravità della p-tau (stadio CTE, corteccia frontale dorsolaterale), e Aβ. Tra i giocatori di football, gli anni di gioco erano un proxy per l’esposizione ripetuta di impatti alla testa. Le funzioni cognitive e quotidiane retrospettive sono state valutate utilizzando la Scala delle Difficoltà Cognitive (CDS) e il Questionario delle Attività Funzionali (FAQ). I modelli di regressione hanno permesso di controllare i dati demografici, il diabete, l’ipertensione e la risoluzione della risonanza magnetica. La significatività statistica è stata definita come p<0,05.

Il campione comprendeva 67 giocatori di football americano e otto atleti di sport di contatto non football e/o veterani militari. La demenza era l’indicazione all’MRI più comune (64%); 53 soggetti (70,7%) avevano CTE all’autopsia. Il Log-TLV era associato a rarefazione della materia bianca (OR=2,32, IC al 95% = 1,03-5,24, p=0,04), ateriolosclerosi (OR=2.38, IC al 95% = 1,02-5,52, p=0,04), stadio CTE (OR=2.58, IC al 95% =1,17-5,71, p=0.02), e gravità della p-tau frontale dorsolaterale (OR=3,03, IC al 95% =1,32-6,97, p=0,01).

Non è emersa alcuna associazione con l’Aβ. Più anni di gioco del football sono risultati associati al log-TLV (b=0,04, IC al 95%=0,01-0,06, p=0,01). Un maggiore log-TLV era correlato a più alte FAQ (beta non standardizzato=4,94, IC al 95%=0,42-8,57, p=0,03) e punteggi CDS (beta non standardizzato=15,35, IC al 95%=-0,27-30,97, p=0,05).

 

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico