Cefalea post traumatica, il recupero nei pazienti pediatrici
I giovani pazienti con cefalea post-traumatica (CPT) dopo commozione cerebrale hanno tempi di recupero più lunghi rispetto ai pazienti senza tale condizione. Lo rivela uno studio di coorte pubblicato sulla rivista “JAMA Network Open” a firma di Joshua Kamins dell’Università della California a Los Angeles e colleghi di altri istituti statunitensi.
I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 612 bambini e adolescenti ricoverati per trauma cranico tra il 2017 e il 2019. Tutti i pazienti si erano presentati entro un periodo di otto settimane dopo un trauma cranico di lieve entità. I principali outcome includevano il tempo di recupero e il mal di testa patito circa tre mesi dopo l’infortunio. I risultati sono stati misurati utilizzando il Post-Concussion Symptom Inventory.
Nel complesso, sono state registrate 625 commozioni cerebrali: 281 pazienti con 286 commozioni ha soddisfatto i criteri di inclusione. Alla visita iniziale, 133 casi di commozione (46,5%) erano di pazienti con CPT con fenotipo emicranico, 57 (20%) erano di pazienti con CPT con un fenotipo non emicranico, e 96 (34%) erano di pazienti senza CPT.
Dai dati è emerso che i pazienti con qualsiasi tipo di CPT dopo commozione cerebrale avevano più probabilità di avere un recupero più lungo rispetto a quelli senza CPT (mediana [intervallo interquartile]: 89 [48-165] giorni vs. 44 [26-96] giorni). Inoltre, i pazienti con CPT e fenotipo emicranico hanno impiegato significativamente più tempo per recuperare rispetto a quelli con fenotipo non emicranico (mediana [intervallo interquartile]: 95 [54-195] giorni vs. 70 [46-119] giorni). All’interno di ogni fenotipo, non è emersa alcuna differenza significativa tra i sessi nel recupero a tre mesi.