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La dieta mediterranea abbassa il rischio di declino cognitivo

Trovata una correlazione in un’analisi degli studi AREDS 1 e AREDS 2

La dieta mediterranea è correlata a una funzione cognitiva più elevata: è quanto afferma un nuovo articolo pubblicato sulla rivista “Alzheimer’s and Dementia” da Emily Chew dei National Institutes of Health di Bethesda, nel Maryland, e colleghi di una collaborazione con altri istituti statunitensi.

Si tratta di un’analisi dei dati raccolti nell’ambito degli studi Age-Related Eye Disease Study (AREDS): AREDS 1 ha coinvolto circa 4.000 partecipanti con e senza degenerazione maculare correlata all’età, di cui sono state valutate le funzioni cognitive; AREDS 2 ha coinvolto altrettanti pazienti con degenerazione maculare, di cui sono state testate le funzioni cognitive. In entrambi i casi sono stati utilizzati punteggi standard come la Modified Mini-Mental State Examination per valutare le funzioni cognitive (a cinque anni nel caso di AREDS 1 e al basale e poi di nuovo due, quattro e 10 anni dopo nel caso di AREDS 2) e un questionario per valutare il consumo medio di ogni componente della dieta mediterranea (frutta e verdura, cereali integrali e pesce) rispetto all’anno precedente.

La statistica ha mostrato che i partecipanti con la maggiore aderenza alla dieta mediterranea avevano il più basso rischio di deterioramento cognitivo. L’elevato consumo di pesce e verdura, in particolare, sembrava avere il maggiore effetto protettivo. A 10 anni, i partecipanti di AREDS2 con il maggior consumo di pesce hanno avuto il più lento tasso di declino cognitivo.
Da rilevare che le differenze numeriche nei punteggi delle funzioni cognitive tra i partecipanti con la più alta e la più bassa aderenza alla dieta mediterranea erano relativamente piccole. Di conseguenza, secondo gli autori, è improbabile che i soggetti possano accorgersi delle differenze nelle funzioni quotidiane. A livello di popolazione, invece, gli effetti mostrano chiaramente che la cognizione e la salute neuronale possono dipendere almeno in parte dalla dieta.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.