Ictus, i sintomi depressivi sono associati a un aumento del rischio
Da non trascurare i fattori di rischio di salute mentale
I sintomi depressivi sono associati a un aumento del rischio di ictus, secondo uno studio pubblicato online sulla rivista “Neurology Clinical Practice” da Cassandra D. Ford, dell’Università dell’Alabama a Tuscaloosa, e colleghi. Gli autori hanno esaminato i dati relativi a cittadini americani senza segni di ictus al basale, 9.529 dei quali erano bianchi e 14.516 erano afroamericani. I sintomi depressivi sono stati valutati al basale utilizzando la scala del Center for Epidemiological Studies Depression (CES-D-4).
Durante un follow-up medio di 9,21 anni, i ricercatori hanno identificato 1.262 ictus. Dopo aggiustamento per i fattori demografici, i partecipanti con punteggi CES-D-4 da 1 a 3 mostravano un aumentato il rischio di ictus rispetto a quelli senza sintomi depressivi (hazard ratio: 1,39); dopo aggiustamento completo per diversi fattori di confondimento, il rischio si è leggermente attenuato (hazard ratio: 1,27). Nel caso dei partecipanti con punteggi CES-D-4 di 4 o più, il rischio è risultato ulteriormente aumentato dopo aggiustamento demografico (hazard ratio: 1,54), e ulteriormente attenuato dopo aggiustamento completo (hazard ratio: 1,25). Non è stata osservata alcuna evidenza di un effetto differenziale per razza.
“Quando un paziente ha una condizione particolare come il diabete, l’ipertensione o l’ictus, questo rappresenta il fulcro della diagnosi e della cura – ha spiegato Ford, commentando i risultati – il nostro studio fornisce supporto all’idea che occorrerebbe considerare i fattori di rischio non tradizionali durante la valutazione del paziente, in particolare conducendo alcuni screening di salute mentale”.