
Parkinson, terapia comportamentale e farmacologica per la vescica iperattiva
Nei soggetti con malattia di Parkinson, la terapia comportamentale si rivela sovrapponibile alla terapia farmacologica nel migliorare i sintomi della vescica iperattiva (OAB). È quanto emerso da uno studio pubblicato su “JAMA Neurology” da Camille Vaughan, del Birmingham/Atlanta Geriatric Research Education and Clinical Center di Atlanta, negli Stati Uniti.
Si tratta di uno studio randomizzato di non inferiorità della terapia comportamentale rispetto alla solifenacina, della durata di 12 settimane, condotto tra il 2018 e il 2023. I partecipanti eleggibili hanno ricevuto una diagnosi di Parkinson da un neurologo specialista in disturbi del movimento e avevano un punteggio dei sintomi all’International Consultation on Incontinence Questionnaire OAB (ICIQ-OAB) pari o superiore a 7 (range: 0-16; un punteggio più alto indica sintomi peggiori) e un punteggio del Montreal Cognitive Assessment (MOCA) pari o superiore a 18 (range: 0-30). I partecipanti sono stati randomizzati 1:1 dopo la stratificazione per sesso, sito di reclutamento, gravità dell’OAB e gravità dei sintomi motori del Parkinson.
La terapia comportamentale è stata attuata da un operatore sanitario e comprendeva riabilitazione del pavimento pelvico e strategie di soppressione dell’impulso. La terapia con solifenacina è iniziata con 5 mg al giorno, con titolazione a 10 mg al giorno se necessario.
L’esito primario era il punteggio ICIQ-OAB a 12 settimane tra i gruppi entro un margine di non inferiorità del 15%. Gli eventi avversi sono stati valutati ogni 2 settimane per 8 settimane e nuovamente a 12 settimane.
Un totale di 77 pazienti (65 [84%] maschi; età media [SD]: 71,3 [8,9] anni) sono state randomizzati alla terapia comportamentale (N= 36) o alla terapia farmacologica (N= 41).
Hanno completato lo studio 73 partecipanti (4 hanno abbandonato il gruppo dei farmaci).
Le caratteristiche di base erano bilanciate tra i gruppi, compreso il punteggio MOCA (media [SD], farmaco, 23,9 [3,1]; comportamentale, 24,8 [3,3]) e il punteggio ICIQ-OAB (media [SD], farmaco, 9,1 [1,7]; comportamentale, 8,5 [1,4]).
A 12 settimane, i punteggi ICIQ-OAB dei vari gruppi indicavano un miglioramento clinicamente significativo e rientravano nel margine di non inferiorità a priori del 15% (punteggio medio [SD], farmaco, 5,8 [2,4]; comportamentale, 5,5 [2,0]; p= 0,02). La secchezza delle fauci e le cadute sono state segnalate più frequentemente nel gruppo in trattamento farmacologico rispetto a quanto riscontrato tra i soggetti in terapia comportamentale.


