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Il consumo moderato e forte di alcol è legato a segni di lesioni cerebrali

Secondo uno studio di popolazione basato sulle autopsie pubblicato su “Neurology” da Alberto Fernando Oliveira Justo, dell’Università di San Paolo, in Brasile, e colleghi, non solo il forte consumo presente e passato di alcol, ma anche il consumo moderato, sono associati alla presenza di arteriolosclerosi ialina e di grovigli neurofibrillari nel cervello. Inoltre, un precedente forte consumo di alcol è risultato associato a una riduzione della massa cerebrale e delle capacità cognitive.

Quelli illustrati sono i risultati di uno studio trasversale che ha utilizzato i dati della Biobank for Aging Studies, classificando i partecipanti come non bevitori, moderati, forti o ex bevitori. La patologia della malattia di Alzheimer (placche neuritiche, deposizione di amiloide e grovigli neurofibrillari), la patologia dei corpi di Lewy, la proteina 43 transattiva che lega il DNA, gli infarti lacunari, l’arteriolosclerosi ialina e l’angiopatia amiloide cerebrale sono stati valutati secondo i criteri internazionali utilizzando saggi immunoistochimici e colorazione con ematossilina ed eosina.

Le capacità cognitive sono state valutate utilizzando la Clinical Dementia Rating Scale Sum of Boxes e il rapporto di massa cerebrale è stato calcolato dividendo il peso del cervello per l’altezza del partecipante.

Nell’analisi, sono stati inclusi 1.781 partecipanti (età media 74,9 ± 12,5 anni, istruzione media 4,8 ± 4,0 anni, 49,6% donne). Rispetto ai partecipanti che non hanno mai consumato alcol, il consumo moderato (odds ratio [OR]: 1,60; IC al 95%: 1,19-2,15, p= 0,001), forte (OR: 2,33; IC al 95%: 1,50-3,63; p< 0,001) ed ex forte (OR: 1,89, IC al 95% CI: 1,41-2,54; p< 0,001) sono risultati associati all’arteriolosclerosi ialina, mentre solo il consumo forte (OR 1,41; IC al 95%: 1,10-2,30, p= 0,012) e l’ex consumo pesante (OR 1,31; IC al 95%: 1,02-1,68, p= 0,029) sono stati associati a depositi di grovigli neurofibrillari.

Un precedente consumo pesante di alcol è risultato associato a un rapporto di massa cerebrale più basso (β: -4,45; IC al 95%: da -8,55 a -0,35; p= 0,033) e a peggiori capacità cognitive (β: 1,31; IC al 95%: 0,54-2,09, p< 0,001). L’associazione tra le ridotte capacità cognitive e il consumo di alcol è stata completamente mediata dall’arteriolosclerosi ialina (β: 0,13: IC al 95%: 0,02-0,22, p= 0,012).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico