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Ictus, ogni minuto conta per l’efficacia della cura e la riabilitazione

In occasione del World Stroke Day associazioni dei pazienti e scientifiche sottolineano l’importanza della prevenzione della tempestività delle cure

Ogni minuto può fare la differenza tra la vita e le conseguenze dell’ictus, inclusa la morte. Prevenire e riconoscere sono due atti di responsabilità che possono fare la differenza per ridurre l’impatto della patologia.”

Lo ha affermato Paola Santalucia, presidente ISA-AII (Italian Stroke Association-Associazione Italiana Ictus) intervenendo alla tavola rotonda: “Ictus: ogni minuto conta. Prevenzione, Cura e Riabilitazione”, organizzata alla Camera dei Deputati da ISA-AII insieme ad A.L.I.Ce. Italia Odv. E ha aggiunto:

Prevenire è il risultato più importante che possiamo raggiungere e insieme alla prevenzione vogliamo anche informare su come riconoscere i segni precoci dell’ictus (asimmetria nel volto, deviazione della rima labiale, incapacità di tenere sollevate entrambe le braccia contemporaneamente, mancanza di forza da un lato del corpo e difficoltà nel linguaggio), e agire tempestivamente. In caso di ictus, agire velocemente significa infatti salvare il cervello e ridurre o azzerare le conseguenze.

Simona Sacco, presidente ESO, European Stroke Organisation, ha citato lo Stroke Action Plan for Italy (SAP-I) in linea con lo Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) che ha tra i principali obiettivi, da raggiungere entro il 2030, la riduzione del numero assoluto di ictus del 10% e il trattamento di almeno il 90% dei pazienti nelle Stroke Unit (oggi solo tra il 50 e il 70% accedono infatti a questi reparti), con accesso entro 24 ore dall’esordio dei sintomi.

Andrea Vianello, presidente Associazione A.L.I.Ce. Italia Odv, ribadisce:

nell’ictus il tempo è davvero cervello: ogni minuto perso può compromettere la possibilità di recupero Per questo è fondamentale che i cittadini imparino a riconoscere subito i segnali d’allarme e chiamino senza esitazione il 112. La regola del FAST (Faccia, Braccia, Linguaggio, Tempo) è uno strumento semplice ma potentissimo per salvare vite. Come associazione pazienti siamo molto impegnati con il progetto Fast Heroes, proprio dedicato a insegnare ai bambini delle scuole primarie come riconoscere i sintomi per poter chiamare i soccorsi e salvare nonni, zii e genitori.”

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.