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Efficacia della sinergia L‑acetilcarnitina e PEA nel trattamento della fibromialgia

La combinazione delle due sostanze trova utile applicazione terapeutica in associazione con la terapia standard basata su duloxetina e pregabalin

La fibromialgia è una condizione che affligge il 2% della popolazione mondiale, secondo recenti stime epidemiologiche. Caratterizzata da un dolore cronico diffuso e associata a sintomi quali fatigue, disturbi del sonno e problemi cognitivi, la fibromialgia è il prototipo della cosiddetta sindrome da sensibilizzazione centrale e non risponde al trattamento analgesico standard.

Un possibile approccio terapeutico si basa sulla somministrazione della combinazione fissa L-acetilcarnitina e PEA.

L-acetilcarnitina (LAC) è una sostanza che agisce tramite diversi meccanismi. In primo luogo, potenzia gli effetti del fattore di crescita nervoso (NGF) e promuove l’acetilazione del fattore di trascrizione p65/RelA, aumentando di conseguenza l’espressione del recettore metabotropico del glutammato di tipo 2 (mGlu2). Quest’ultimo a sua volta inibisce il rilascio di glutammato dalle fibre sensoriali afferenti primarie. Oltre a ciò, ha un effetto a livello dei gangli spinali e dei corni dorsali del midollo spinale. Infine, data la sua affinità strutturale con l’acetilcolina, si ipotizza che incrementi l’assorbimento di acetil-CoA da parte dei mitocondri e stimoli gli effetti colinomimetici.

La L-acetilcarnitina trova utile applicazione terapeutica anche e soprattutto in combinazione con altri farmaci e nutraceutici, come per esempio con palmitoiletanolamide (PEA) una sostanza endogena che si ritiene regoli gli eventi infiammatori e la reattività dei tessuti.

In uno studio pubblicato su “Clinical and Experimental Rheumatology”, Fausto Salaffi, della Clinica Reumatologica dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona e colleghi hanno valutato i potenziali benefici, nel trattamento di 130 pazienti con fibromialgia in stato moderato-grave, dell’aggiunta di PEA e LAC alla combinazione duloxetina (DLX), inibitore della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, più pregabalin (PGB), molecola che agisce bloccando i canali del calcio e riducendo il rilascio di neurotrasmettitori presinaptici e l’eccitabilità postsinaptica.

Nel corso dello studio, dopo aver seguito per tre mesi un trattamento stabile con DLX+PGB, i pazienti affetti da fibromialgia sono stati suddivisi in modo casuale in due bracci di trattamento: il primo ha continuato ad assumere DLX+PGB (Gruppo 1), il secondo ha aggiunto PEA 600 mg b.i.d. + LAC 500 mg b.i.d. (Gruppo 2) per altre 12 settimane.
Ogni due settimane durante lo studio, la gravità cumulativa della malattia è stata stimata utilizzando il Widespread Pain Index (WPI) come misura di outcome primario. Gli outcome secondari sono invece stati valutati ogni 15 giorni con il Fibromyalgia Impact Questionnaire (FIQR) rivisto e completato dal paziente e il Fibromyalgia Assessment Status modificato (FASmod). Tutte e tre le misure sono state espresse come valori dell’area sotto la curva (AUC) integrata nel tempo.
Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che 130 (91,5%) dei 142 pazienti iniziali con fibromialgia hanno completato lo studio: 68 pazienti nel Gruppo 1 e 62 nel Gruppo 2. Ventiquattro settimane dopo la randomizzazione, i pazienti del Gruppo 2 hanno mostrato ulteriori miglioramenti significativi in tutte e tre le misure di esito.

Pur con qualche fluttuazione in entrambi i gruppi durante il periodo di studio, i valori AUC dei punteggi WPI sono diminuiti costantemente nel Gruppo 2 (p =0,048), che ha anche mostrato risultati migliori in termini di valori AUC dei punteggi FIQR (p =0,033) e FASmod (p =0,017).

Nelle conclusioni gli autori sottolineano che si tratta del primo studio controllato randomizzato che dimostra l’efficacia della terapia aggiuntiva di PEA+LAC a DLX+PGB nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica.

Bibliografia

Salaffi F et al. Palmitoylethanolamide and acetyl-L-carnitine act synergistically with duloxetine and pregabalin in fibromyalgia: results of a randomised controlled study.  Clin Exp Rheumatol. 2023 Jun;41(6):1323-1331

Redazione

articolo a cura della redazione