
Anticoagulanti orali diretti versus antagonisti della vitamina K per la trombosi venosa cerebrale
Il tasso di trombosi ricorrenti e di emorragie maggiori non differisce tra i due trattamenti
Sulla rivista “The Lancet”, Anita van de Munckhof, dell’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi, e colleghi presentano i risultati dello studio DOAC-CVT, disegnato e condotto per confrontare la sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali (DOAC) rispetto agli antagonisti della vitamina K (VKA) nel trattamento della trombosi venosa cerebrale (CVT) in un contesto di real life.
Si tratta di uno studio di coorte internazionale, prospettico e osservazionale condotto in 65 ospedali di 23 Paesi nei cinque continenti.
I pazienti eleggibili erano adulti (di età ≥18 anni) con CVT confermata radiologicamente che iniziavano un trattamento anticoagulante orale con DOAC o VKA, secondo la prassi locale, entro 30 giorni dalla diagnosi. I criteri di esclusione erano l’uso precedente di anticoagulanti al momento della diagnosi di CVT o una controindicazione assoluta ai DOAC (per esempio, gravidanza e allattamento, o gravi malattie renali o epatiche).
I dati sono stati raccolti durante le visite cliniche di routine o le consultazioni telefoniche al momento della diagnosi di CVT (basale) e a 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi dopo la diagnosi di TVP. L’endpoint primario era un composito di tromboembolismo venoso sintomatico ed eventi emorragici maggiori (criteri dell’International Society on Thrombosis and Haemostasis) a 6 mesi.
Nell’analisi finale sono stati inclusi 619 pazienti; 401 (65%) hanno iniziato il trattamento con DOAC e 218 (35%) con VKA.
Dei 619 pazienti, 390 (63%) erano di sesso femminile e 229 (37%) di sesso maschile. L’età mediana dei pazienti era di 41 anni. I dati di follow-up a 6 mesi erano disponibili per 617 (>99%) dei 619 pazienti; 12 (3%) dei 401 pazienti del gruppo DOAC e sette (3%) dei 218 pazienti del gruppo VKA hanno avuto un evento di esito primario (odds ratio [OR] ponderato 0,99; IC al 95%: 0,37-3,38).
Tre (1%) dei 401 pazienti del gruppo DOAC sono deceduti rispetto a tre (1%) dei 218 pazienti del gruppo VKA (OR ponderato 0,55; IC al 95%: 0,11-2,80]).
Secondo i risultati dello studio, il tasso di trombosi ricorrenti e di emorragie maggiori non differiva tra i pazienti con CVT trattati con DOAC e VKA. Questo studio si aggiunge alla crescente evidenza che i DOAC sono un’opzione di trattamento ragionevole per la trombosi venosa cerebrale insieme ai VKA.