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diabete autocontrollo

Nei diabetici il trattamento con inibitori SGLT-2 potrebbe ridurre il rischio di demenza

Nell’ambito della terapia ipoglicemizzante, rispetto agli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4), gli inibitori del cotrasportatore 2 del sodio-glucosio (SGLT-2) sono associati a un minore rischio di sviluppare diversi tipi di demenza nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D). È quanto si legge nelle conclusioni di un recente studio coreano pubblicato sul British Medical Journal.

Si tratta di uno studio di coorte basato sulla popolazione che ha utilizzato i dati del Servizio nazionale coreano di assicurazione sanitaria registrati tra il 2013 e il 2021. Sono state coinvolte 110.885 coppie di soggetti, di età compresa tra i 40 e i 69 anni, con diabete di tipo 2 che hanno iniziato la terapia con un SGLT-2 inibitore o un DPP-4 inibitore, abbinati per propensity score.

L’outcome primario era la demenza di nuova insorgenza. Gli esiti secondari erano la demenza che richiedeva un trattamento farmacologico e i singoli tipi di demenza, tra cui la malattia di Alzheimer e la demenza vascolare. Gli outcome di controllo erano le infezioni genitali e le visite cliniche correlati all’osteoartrosi e alla chirurgia della cataratta.

Le coppie sono state seguite per una media di 670 giorni, generando 1.172 casi di demenza di nuova diagnosi: il tasso d’incidenza è risultato di 0,22 per 100 anni-persona nel braccio SGLT-2i e 0,35 per 100 anni-persona nel braccio DPP-4i, con hazard ratio di 0,65 (IC al 95%: 0,58-0,73) per la demenza, 0,54 (da 0,46 a 0,63) per la demenza che richiede un trattamento farmacologico, 0,61 (IC al 95%: 0,53-0,69) per la malattia di Alzheimer e 0,48 (IC al 95%: 0,33-0,70) per la demenza vascolare.

Gli hazard ratio per gli esiti di controllo erano 2,67 (IC al 95%: da 2,57 a 2,77) per le infezioni genitali, 0,97 (IC al 95%: da 0,95 a 0,98) per le visite correlate all’osteoartrosi e 0,92 (IC al 95%: da 0,89 a 0,96) per la chirurgia della cataratta. Quando è stato calibrato per il confondimento residuo misurato dalla chirurgia della cataratta, l’hazard ratio per la demenza è risultato di 0,70 (IC al 95%: da 0,62 a 0,80). L’associazione era maggiore per più di due anni di trattamento (hazard ratio di demenza 0,57; IC al 95%: 0,46-0,70) che per due anni o meno (0,52; IC al 95%: 0,41-0,66) e persisteva in tutti i sottogruppi.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico