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Emorragia intracerebrale, un punteggio MRI per predire eventi di origine macrovascolare

Un nuovo punteggio denominato MACRO e basato sulla risonanza magnetica mostra prestazioni eccellenti nel predire la probabilità di emorragia intracerebrale (ICH) spontanea, e potrebbe essere utile nel guidare ulteriori indagini su questo tema. È quanto si legge nelle conclusioni di un articolo apparso sulla rivista “Neurology” a prima firma di Simon Fandler-Höfler, dell’Università di Graz, in Austria.

Il problema sottolineato dagli autori è che solo nel 10% dei casi una ICH è dovuta a una causa macrovascolare. Inoltre, una diagnosi rapida ha importanti implicazioni terapeutiche e prognostiche, ma talvolta richiede l’angiografia a sottrazione digitale (DSA), una procedura invasiva che non può essere eseguita in tutti i pazienti. D’altra parte, la risonanza magnetica fornisce una sensibilità ottimale per i marcatori di malattia dei piccoli vasi (SVD), ma non è stata inclusa nei precedenti punteggi di stratificazione del rischio.

L’obiettivo dello studio era quello di creare e validare un punteggio di stratificazione del rischio per le cause macrovascolari di ICH che includesse i risultati della risonanza magnetica per guidare la diagnosi e ulteriori indagini. A tale scopo, gli autori hanno aggregato i dati di due grandi coorti di studi osservazionali di pazienti consecutivi con ICH sottoposti a risonanza magnetica cerebrale e ad almeno una metodica angiografica entro 90 giorni dalla comparsa dei sintomi. Per valutare la probabilità di una causa macrovascolare, hanno poi costruito il punteggio MRI Assessment of the Causes of intRacerebral haemOrrhage (MACRO), validato sia internamente sia tramite una coorte indipendente.

L’esito primario era una causa macrovascolare di ICH (malformazione arteriovenosa/fistola arteriovenosa durale, aneurisma, cavernoma o trombosi venosa cerebrale), con diagnosi emersa nell’ambito di consulti multidisciplinari neurologici e vascolari.

Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi 1.043 pazienti con ICH (età media 66 anni, 42% donne), 78 dei quali avevano una causa macrovascolare (7,5%). Il punteggio finale include l’età (0-39, 40-69 o ≥70), la localizzazione dell’ICH (lobare, profonda o infratentoriale) e i marcatori di SVD alla RM (≥1 microsanguinamento, ≥1 lacuna, presenza di siderosi corticale superficiale o iperintensità della sostanza bianca secondo la scala Fazekas).

Il punteggio MACRO ha mostrato una C statistica corretta per l’ottimismo di 0,90 (IC al 95%: 0,88-0,93), superiore ai punteggi esistenti basati sulla TC (p< 0,001). Nella validazione esterna, la C statistica è stata di 0,87 (IC al 95%: 0,80-0,94). I punteggi MACRO ≥6 (59,5% dei pazienti) indicavano un rischio molto basso di una causa macrovascolare (0,2%), mentre i punteggi ≤2 (9% dei pazienti) indicavano un rischio elevato (48,9%).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico