Benefici dell’attività fisica dopo una diagnosi di demenza
Mantenere o iniziare una regolare attività fisica, indipendentemente dall’intensità, dopo la diagnosi di demenza è associato a un rischio ridotto di mortalità per tutte le cause. È quanto si legge nelle conclusioni di uno studio pubblicato su “British Journal of Sport Medicine” da Kye-Yeung Park, dell’Università di Hanyang, in Corea del Sud, e colleghi.
Questo studio di coorte retrospettivo ha utilizzato i dati del database del Servizio di Assicurazione Sanitaria Nazionale coreano, includendo 60.252 persone con nuova diagnosi di demenza tra il 2010 e il 2016, sottoposte a esami sanitari sia prima che dopo la diagnosi. L’attività fisica è stata valutata utilizzando l’International Physical Activity Questionnaire-Short Form.
Sono stati utilizzati modelli di regressione proporzionale di Cox multivariabili per analizzare le associazioni tra attività fisica (quantità e variazioni) e rischio di mortalità per tutte le cause.
Secondo l’analisi dei dati raccolti, durante un follow-up medio di 3,7 anni si sono verificati 16.431 decessi (27,3%). Livelli di attività fisica più elevati dopo la diagnosi di demenza sono stati associati a una diminuzione dose-dipendente del rischio di mortalità (p per trend < 0,001).
Mantenere una attività fisica regolare, rispetto a rimanere inattivi, è stato associato al rischio di mortalità più basso (HR= 0,71, IC al 95%: 0,65-0,79). L’impegno prolungato in attività di attività fisica di qualsiasi intensità era associato a un minor rischio di mortalità: attività fisica leggera (HR= 0,70; IC al 95%: 0,67-0,75), moderata (HR= 0,74; IC al 95%: 0,64-0,86) e vigorosa (HR= 0,70; IC al 95%: 0,61-0,79).
L’inizio di un’attività fisica di qualsiasi intensità dopo la diagnosi di demenza era associato a una riduzione del rischio di mortalità di almeno il 20%. Queste associazioni erano coerenti nella malattia di Alzheimer.