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cellule laboratorio

Associazione Italiana Ricerca Alzheimer, 300mila euro per i giovani ricercatori

“Un domani senza Alzheimer”: è a questo che puntano i bandi di ricerca dell’Associazione Italiana Ricerca Alzheimer (Airalzh) dedicati ai giovani. Dopo le edizioni del 2020 e 2021, l’edizione 2022 degli Airalzh Grants for Young Researchers (AGYR) ha assegnato 300 mila euro per la ricerca contro le demenze e la malattia di Alzheimer a otto ricercatrici e ricercatori, scelti tra 42 candidati, che porteranno avanti il proprio progetto in diverse università italiane.

I progetti finanziati

Simone Baiardi, neurologo dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, ha elaborato un progetto focalizzato sulla malattia a corpi di Lewy. Davide Maria Cammisuli, psicologo e dottore di ricerca in Neuroscienze presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si occuperà di rilevare nella popolazione anziana segni precoci di alterazioni nella navigazione spaziale. Claudia Capitini, assegnista di ricerca presso il LENS dell’Università di Firenze, sarà impegnata nello studio dei fattori che influenzano la formazione di aggregati tossici della β-Amiloide (Aβ) e nello studio della trodusquemina, un composto naturale in grado di ridurre la tossicità di questi aggregati. Andrea Magrì, ricercatore in Biologia Molecolare presso l’Università di Catania, studierà il malfunzionamento dei mitocondri associato all’accumulo di proteine tossiche (β-amiloide), sulla loro superficie.

Marco Mainardi, dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, ha elaborato il progetto LifestylAD per comprendere come uno stile di vita salutare possa rallentare il declino delle capacità di apprendimento e memoria causato dalla malattia di Alzheimer. Lorenzo Massimi, dell’Istituto per le Nanotecnologie del CNR di Roma studierà, con sofisticate tecniche di analisi e imaging multi-organo, le alterazioni che precedono l’esordio del danno cognitivo.  Alessandro Trentini, dell’Università degli Studi di Ferrara, verificherà se le due molecole indicate dalle sigle BACE1 ed Aβ34 possano essere effettivamente buoni marcatori della malattia di Alzheimer. Alessia Vignoli, dell’Università degli Studi di Firenze, ha in progetto di analizzare mediante risonanza magnetica nucleare il sangue di pazienti con demenza o pre-demenza al fine di predire l’evoluzione della malattia sulla base del loro metabolismo.

La prof.ssa Alessandra Mocali, Presidente di Airalzh spiega:

Obiettivo dell’Associazione è contribuire a sviluppare la ricerca medico-scientifica sulle demenze e sulla malattia di Alzheimer: Proprio per questo motivo, dal 2020, grazie a delle donazioni private, il cui ricavato va totalmente a favore della ricerca, è stato istituito il Bando AGYR. L’edizione del 2022 ha visto la premiazione di otto progetti, con un finanziamento complessivo di 300mila Euro, che si va ad aggiungere ai 600mila Euro già stanziati nei due anni precedenti. Un’opportunità, per dei giovani ricercatori, di sviluppare carriere indipendenti e fornire il proprio contributo, cercando di rallentare il decorso della malattia di Alzheimer.”

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico