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La Fondazione SIN impegnata nella lotta all’epilessia nell’Africa sub-sahariana

Donato un elettroencefalografo alla comunità di Sant’Egidio in Malawi

In Malawi, come in tutta l’Africa sub-sahariana, l’epilessia ha una prevalenza 5-6 volte superiore a quella degli altri continenti. E, come se non bastasse, le persone che ne sono affette devono affrontare quotidianamente un grave stigma sociale, perché considerate “possedute” o vittime di un maleficio.

È per contribuire a mitigare questa grave situazione sanitaria che la Fondazione SIN (Società italiana di Neurologia) ha donato un elettroencefalografo con videoregistrazione alla comunità di Sant’Egidio attiva in Malawi, nell’ambito del programma DREAM (Disease Relief through Excellent and Advanced Means). Nato originariamente per combattere la diffusione dell’HIV, il programma si è presto esteso alle malattie non trasmissibili con l’obiettivo di sviluppare best practice di salute pubblica.

“Questa è la prima missione in epoca COVID e sta dando tantissimi risultati: abbiamo avviato la formazione di oltre 40 nuovi operatori sanitari, preso in carico pazienti epilettici che non avevano accesso alle cure, installato e reso operativo il video EEG donato dalla Fondazione SIN, i cui tracciati vengono ricevuti correttamente dagli specialisti in Italia, che prontamente inviano la risposta in Malawi” ha spiegato Massimo Leone, coordinatore del gruppo di studio SIN “La SIN e i paesi dell’Africa sub sahariana”.

“Il partenariato SIN-DREAM – aggiunge Leone – è un modello: catalizza competenze del mondo accademico-scientifico della SIN e risorse della società civile sul territorio in una visione condivisa e operativa di neurologia globale. Insieme alla Fondazione SIN abbiamo sentito il dovere di spenderci per questa causa, desideriamo raggiungere sempre più malati epilettici in Malawi, liberarli da malattia e stigma, una nuova vita prima impensabile per tanti.”

 

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico