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Ictus, poca attività fisica nel tempo libero aumenta il rischio

Trascorrere otto ore o più al giorno in sedentarietà nel tempo libero (ad esempio al computer o davanti alla televisione) comporta un aumento del rischio a lungo termine di ictus negli adulti di età inferiore ai 60 anni con bassa attività fisica, secondo i risultati dello studio pubblicato su “Stroke” da Raed A. Joundi, dell’Università di Calgary, in Canada, e colleghi.

Gli studi hanno dimostrato che l’attività fisica è associata a un rischio inferiore per l’ictus e che il tempo sedentario in eccesso può aumentare il rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare. Il tempo sedentario è definito come il numero di ore trascorse al computer, leggendo e guardando la televisione; il tempo sedentario nel tempo libero è specifico per le attività sedentarie svolte al di fuori del lavoro.

Utilizzando i dati di 143.180 individui che hanno partecipato al Canadian Community Health Survey tra il 2000 e il 2012, è stata identificata una coorte di pazienti sani senza precedenti ictus, malattie cardiache o cancro. I soggetti sono stati stratificati in quattro gruppi, secondo il tempo sedentario auto-riferito al giorno (meno di 4 ore, da 4 a 6 ore, da 6 a 8 ore, od 8 ore o più).

Durante un follow-up mediano di 9,4 anni, si sono verificati 2965 eventi di ictus (per l’88,2% di tipo ischemico). Per gli individui più giovani di 60 anni con bassa attività fisica, il rischio di ictus era aumentato tra quelli con otto ore o più di tempo libero sedentario al giorno rispetto a quelli con meno di quattro ore al giorno di tempo libero sedentario (hazard ratio aggiustato: 4,50).

Per contro, non è emersa alcuna associazione significativa tra qualsiasi categoria di tempo sedentario e il rischio di ictus tra gli individui di età compresa tra 60 e 79 anni e quelli di età pari o superiore a 80 anni.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico