Giornata Nazionale del mal di testa, una campagna social per informare correttamente
Da venerdì 21 maggio sulla pagina Facebook “Giornata Nazionale del Mal di Testa” sono disponibili 30 video interventi di giovani neurologi SISC e ANIRCEF, della durata di un minuto ciascuno, in cui sono trattati argomenti relativi all’emicrania, alla cefalea di tipo tensivo e alla cefalea a grappolo, sulla base delle domande che più frequentemente gli specialisti ricevono dai pazienti: dai sintomi ai fattori scatenanti, dalla prevenzione alle possibilità diagnostiche fino alle più recenti opportunità terapeutiche.
L’iniziativa è promossa dalle tre società scientifiche di riferimento, SIN (Società Italiana di Neurologia), ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) e SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee).
Come spiega Gioacchino Tedeschi, presidente della SIN:
Nel nostro Paese sono 6 milioni le persone che soffrono di emicrania, ossia il 12% della popolazione. Si tratta di numeri importanti per i quali una diagnosi precoce può davvero cambiare la progressione della malattia, poiché evita importanti conseguenze quali la cronicizzazione del disturbo e l’abuso di farmaci. Iniziative come la Giornata del Mal di Testa servono proprio a informare il paziente – e i suoi familiari – per renderlo consapevole delle azioni da intraprendere per contrastare la malattia e non rimanerne schiacciato”.
Piero Barbanti, presidente ANIRCEF aggiunge:
Nel luglio 2020 il Parlamento ha finalmente approvato la proposta di legge con la quale la cefalea primaria cronica è stata riconosciuta come malattia sociale: si tratta di casi di cefalea accertati da almeno un anno, il cui effetto invalidante venga diagnosticato da uno specialista del settore presso un centro accreditato. Il mal di testa, infatti, è una patologia dolorosa e disabilitante e l’emicrania, in particolare, è stata identificata dall’OMS come la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi”.
Paolo Calabresi, presidente SISC sottolinea:
Oggi le nuove terapie a base di anticorpi monoclonali che bloccano il CGRP o il suo recettore stanno facendo registrare importanti miglioramenti nella pratica clinica del trattamento dell’emicrania riducendo il numero di attacchi nella forma episodica e risultando efficace anche nelle forme più gravi come l’emicrania cronica e quella resistente ad altri farmaci usati in precedenza. Gli scarsissimi effetti collaterali rendono gli anticorpi particolarmente sicuri. Questi importanti progressi sono stati possibili grazie alla scoperta del meccanismo da cui si genera il dolore emicranico, frutto del lavoro incessante durato decenni da parte dei ricercatori anche italiani.”