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bambini oppiodi

I rischi dell’esposizione prenatale agli oppioidi

Rilevati problemi nello sviluppo cognitivo e motorio

L’esposizione prenatale agli oppioidi è correlata negativamente allo sviluppo neurocognitivo e fisico nei bambini di età compresa tra 6 mesi fino alla maggiore età, secondo uno studio pubblicato su “JAMA Network Open” da Su Lynn Yeoh, dell’Università del New South Wales a Sydney e colleghi.

Gli autori hanno compiuto una revisione sistematica di 26 studi di coorte sottoposti a peer review per esaminare la correlazione tra esposizione prenatale agli oppioidi e sviluppo cognitivo e motorio nei bambini di età compresa tra 6 mesi e 18 anni. Complessivamente sono stato considerati i risultati nei test cognitivi di 1.455 bambini esposti e 2.982 bambini non esposti, in tre gruppi di età (età media al test cognitivo: 13 mesi, 4,5 anni e 13 anni per i bambini piccoli, in età prescolare e in età scolare, rispettivamente). Infine, gli autori hanno analizzato i risultati nei test di competenza motoria per 688 bambini esposti e 1.500 bambini non esposti fino a 6 anni.

L’analisi statistica dei dati ha mostrato che i bambini esposti agli oppioidi avevano punteggi motori significativamente più bassi. La differenza media standardizzata nei test cognitivi era inferiore per i bambini tra 0 e 2 anni e tra 3 e 6 anni. Per quelli di età compresa tra 7 e 18 anni, la differenza non era statisticamente significativa.

“L’esposizione agli oppioidi nel periodo prenatale è risultata associata negativamente allo sviluppo neurocognitivo e fisico fin dall’età di 6 mesi, e questa associazione persiste fino all’adolescenza”, sottolineano gli autori. “La causa di questa correlazione non è nota, ma i risultati suggeriscono che i bambini dovrebbero ricevere un sostegno a lungo termine, con programmi d’intervento che si prolungano oltre l’infanzia”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.