Parkinson, inaugurato a Milano un nuovo centro di ricerca clinica
L’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano ha inaugurato alla fine di ottobre un “Clinical Research Center” monotematico per lo studio della Malattia di Parkinson, con ambulatori specialistici e tecnologie d’avanguardia, per offrire nuovi approcci di ricerca clinica basati sull’analisi del contenuto informativo di dati medici e dallo studio approfondito delle diverse problematiche del paziente in ambulatori specialistici.
Il Centro che si trova al Presidio Ospedaliero CTO, in via Bignami 1, è frutto di un percorso che ha visto la collaborazione tra ASST Gaetano Pini – CTO e Fondazione Pezzoli per la Malattia di Parkinson, guidata dal prof. Gianni Pezzoli, con il coordinamento del Prof. loannis Ugo Isaias Direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi.
“Le attività del Centro di Ricerca Clinica – ha dichiarato il professor Pezzoli – consentiranno di fare simulazioni individuali sull’efficacia prevista di particolari interventi e il loro impatto preventivo sullo sviluppo di complicanze. Consentirà, inoltre, un benchmarking individualizzato per il paziente, per valutare e comprendere lo stato individuale della malattia nel suo percorso, per l’operatore sanitario, per controllare la qualità e l’efficacia del paradigma terapeutico scelto, e per la società, per garantire la migliore assistenza medica ai suoi cittadini parkinsoniani e valutarne l’impatto in termini di ritorno degli investimenti.”
Il professor loannis Ugo Isaias, direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi, ha aggiunto:
“Le ricadute maggiori dell’attività scientifica del Centro di Ricerca Clinica riguarderanno la comprensione dei meccanismi eziopatologici della Malattia di Parkinson e Io sviluppo di nuovi approcci di medicina di precisione, un potenziamento ulteriore delle attività del Centro Parkinson e Parkinsonismi, che da oltre trent’anni, rappresenta un’eccellenza lombarda nel panorama internazionale per Io studio e la cura della Malattia di Parkinson e dei disturbi del movimento con un numero di pazienti gestiti superiore a 40.000.”