Skip to content
anziano medicine

Le statine nella prevenzione dell’ictus in soggetti con fibrillazione atriale

Nei pazienti con fibrillazione atriale (FA), l’uso di statine è associato a un minor rischio di ictus e attacchi ischemici transitori (TIA) in modo dipendente dalla durata, secondo uno studio presentato al meeting annuale della European Heart Rhythm Association, tenutosi recentemente a Barcellona, Spagna.

Jiayi Huang, dell’Università di Hong Kong, e colleghi hanno valutato l’associazione tra l’uso di statine e gli esiti correlati alla fibrillazione atriale tra i pazienti con FA. L’analisi ha incluso 51.472 pazienti con fibrillazione atriale di nuova diagnosi (dal 2010 al 2018) suddivisi in base all’uso di statine (11.866 persone) e al non uso di statine (39.606 persone).

L’uso di statine riduce il rischio di ictus ischemico e TIA

I ricercatori hanno scoperto che, durante un follow-up mediano di 5,1 anni, l’uso precedente di statine era significativamente associato a un rischio inferiore di ictus ischemico (IS)/embolia sistemica (SE), rispetto al non uso di statine (hazard ratio di sottodistribuzione [SHR]: 0,83). Schemi simili sono stati osservati per le associazioni tra uso precedente di statine e ictus emorragico (HS; SHR, 0,93) e TIA (SHR, 0,85). L’uso di statine per 6 o più anni ha previsto un rischio minore di IS/SE, HS e TIA (SHR 0,57, 0,56, 0,58, rispettivamente) rispetto all’uso di statine a breve termine (da 3 mesi a meno di 2 anni). Nelle analisi stratificate, un rischio minore di IS è risultato associato all’uso di statine.

Questi dati supportano l’uso delle statine per prevenire l’ictus e l’attacco ischemico transitorio nei pazienti con fibrillazione atriale di nuova insorgenza – ha dichiarato Huang – I risultati hanno importanti implicazioni cliniche, soprattutto se si considera che nei pazienti con fibrillazione atriale l’ictus ischemico è spesso fatale o invalidante e ha un alto rischio di recidiva.”

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico