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emicrania

Emicrania acuta, poco efficace il desametasone ad alte dosi

Secondo un articolo pubblicato su “Neurology”, dosi più elevate di desametasone per via endovenosa, in aggiunta a metoclopramide, non migliorano gli esiti nei pazienti dimessi dal pronto soccorso dopo un attacco di emicrania acuta. Benjamin W Friedman e colleghi del Montefiore Medical Center di New York, negli Stati Uniti, autori dello studio, sono partiti dalla considerazione che il desametasone riduce la frequenza delle recidive di emicrania dopo la dimissione dal pronto soccorso. Tuttavia, la dose ottimale di desametasone è sconosciuta. Hanno perciò ipotizzato che il farmaco, somministrato alla dose di 16 mg per via endovenosa, potesse permettere di ottenere un maggiore sollievo dalla cefalea rispetto alla dose di 4 mg se somministrato insieme a metoclopramide 10 mg per via endovenosa. Per verificare questa ipotesi, hanno disegnato uno studio randomizzato in doppio cieco in cui erano eleggibili i soggetti adulti che presentavano una cefalea rispondente ai criteri dell’emicrania ICHD3 e di intensità moderata o grave.

L’intensità del dolore è stata valutata per un massimo di due ore in sala operatoria e per telefono 48 ore e 7 giorni dopo. L’esito primario era il sollievo prolungato dalla cefalea. Gli esiti secondari includevano il sollievo dalla cefalea entro due ore e il numero di giorni di cefalea nella settimana successiva. Sulla base di criteri stabiliti a priori, il comitato di monitoraggio della sicurezza dei dati ha raccomandato l’interruzione anticipata dello studio per futilità.

Sono stati esaminati 1.823 pazienti e 209 sono stati randomizzati a ricevere metoclopramide+ 4 mg desametasone (N= 104; braccio a dose bassa) o metoclopramide + 16 mg desametasone (N= 105; braccio a dose alta). L’età media era di 38 anni e la percentuale di donne era dell’86%; il 72% della popolazione ha riferito un’intensità grave; il resto ha riferito un’intensità moderata.

L’analisi statistica ha mostrato che hanno ottenuto un sollievo duraturo dalla cefalea il 34% dei soggetti nel braccio a basso dosaggio, e il 41% nel braccio ad alto dosaggio (IC al 95% per la differenza assoluta del 7%: -6, 20%). Il sollievo dalla cefalea entro due ore si è verificato nel 74% dei partecipanti nel braccio a bassa dose e in 82/105 (78%) partecipanti nel braccio ad alta dose (IC al 95% per la differenza assoluta del 4% = -8, 16%). Durante la settimana successiva alla dimissione dal PS, i partecipanti a bassa dose hanno riportato una mediana di due giorni di mal di testa (25°, 75° percentile: 1,5); anche nel braccio ad alta dose la mediana è stata di 2 (25°, 75° percentile: 0,4) (IC al 95% per la differenza media di 0,4: -0,3, 1,2).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico