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Radicolopatia cervicale: interventi chirurgici a confronto

Nei pazienti con radicolopatia cervicale, la chirurgia posteriore è risultata non inferiore a quella anteriore in termini di tasso di successo e il dolore al braccio a 1 anno. È quanto annunciano sulle pagine della rivista “JAMA Neurology” Anne Broekema, dell’Università di Groeningen, nel Paesi Bassi, e colleghi, sulla base dei dati raccolti nello studio FACET.

Si tratta di un trial multicentrico in cieco condotto da gennaio 2016 a maggio 2020 con un follow-up totale di 2 anni. I pazienti sono stati inclusi da 9 ospedali dei Paesi Bassi. Su 389 pazienti adulti con radicolopatia foraminale cervicale monolaterale sottoposti a screening per l’idoneità, 124 hanno rifiutato di partecipare o non soddisfacevano i criteri di idoneità. I pazienti con puro dolore assiale al collo senza dolore radicolare non erano eleggibili. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale 1:1 alla foraminotomia posteriore o alla discectomia cervicale anteriore con fusione.

Gli esiti primari erano la percentuale di successo secondo i criteri di Odom e la diminuzione del dolore al braccio mediante una scala analogica visiva da 0 a 100 con un margine di non inferiorità del 10% (ipotizzando vantaggi della chirurgia posteriore rispetto a quella anteriore che giustificassero una perdita di efficacia tollerabile del 10%). Gli esiti secondari erano il dolore al collo, la disabilità, la qualità della vita, lo stato lavorativo, la soddisfazione per il trattamento, le rioperazioni e le complicanze. Le analisi sono state eseguite con test z a 2 proporzioni a livelli di significatività di 0,05 con correzioni di Bonferroni.

Tra i 265 pazienti inclusi, l’età media (SD) era di 51,2 (8,3) anni; 133 pazienti (50%) erano di sesso femminile e 132 (50%) di sesso maschile. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale alla chirurgia posteriore (132) o anteriore (133). La percentuale di successo è stata dello 0,88 (86 su 98) nel gruppo di chirurgia posteriore e dello 0,76 (81 su 106) nel gruppo di chirurgia anteriore (differenza, -0,11 punti percentuali; IC al 95% unilaterale: -0,01) e la differenza tra i gruppi nel dolore al braccio è stata di -2,8 (IC al 95% unilaterale: -9,4) a 1 anno di follow-up, indicando la non inferiorità della chirurgia posteriore.

La diminuzione del dolore al braccio ha avuto una differenza tra i gruppi di 3,4 (IC al 95% unilaterale: 11,8), superando il margine di non inferiorità con 1,8 punti. Tutti gli esiti secondari avevano IC al 95% bilaterale raggruppati intorno allo 0 con piccole differenze tra i gruppi.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico