Atelier Alzheimer, aiutare i malati a recuperare se stessi
Atelier Alzheimer è un progetto innovativo di assistenza ai pazienti affetti da demenza, attivo da anni a Firenze. Mutuato dalla Francia e messo in campo dagli specialisti Centro Studi Orsa in tandem con AIMA e affidato alla Cooperativa Nomos. A tracciare un bilancio di questa esperienza sarà il Congresso nazionale sui Centri Diurni Alzheimer, 10° della serie, che l’Unità di Medicina dell’Invecchiamento dell’Università di Firenze ha in programma a Montecatini Terme l’1 e 2 marzo.
“Atelier Alzheimer ha una missione del tutto innovativa, ovvero aiutare i malati a recuperare se stessi: linguaggio, memoria, percezione del corpo, socialità, dunque la propria identità”, ha spiegato Gaia Guidotti, direttrice del progetto. “Si tratta di un progetto sperimentale, ormai ben rodato, finanziato dalla Regione Toscana in collaborazione con la ASL e coordinato dall’Ambulatorio per i Disturbi Cognitivi”.
I numeri sono importanti: 180 pazienti presi in carico e inseriti in un programma di “stimolazione neurocognitiva” basato su attività semplici ma efficaci: curare un piccolo orto, fare la pasta, mettere in tavola, suonare e cantare insieme, leggere il giornale e anche fare pet-therapy grazie a due labrador addestrati per le attività di compagnia.
I risultati sono stati soddisfacenti, anche se non sono mancati i problemi dal punto di vista organizzativo.
“Proprio a causa delle particolari modalità di Atelier Alzheimer, non è stato facile selezionare e addestrare le figure professionali da inserire nel progetto: questa difficoltà è dovuta a un mercato delle professioni privo dei profili adeguati ai nostri standard, dunque abbiamo dovuto investire nella formazione molte risorse ed energie”, ha aggiunto la psicologa Elena Poli. “Le famiglie hanno inoltre faticato a trovare un servizio di trasporto del malato, non essendo previsto nel finanziamento della Regione. Con tutto ciò si tratta di un’esperienza di straordinario valore con un bilancio fin qui nettamente positivo”.