Skip to content
parkinson diabete

Diabete di tipo 2 e Parkinson: scoperta una correlazione

Il risultato è emerso da un’analisi di cartelle cliniche del Regno Unito

I soggetti affetti da diabete di tipo 2 hanno un rischio incrementato rispetto alla popolazione normale di ricevere una diagnosi di Parkinson nell’età successiva. E il rischio è ancora più elevato per i pazienti giovani e per chi è già andato incontro alle complicanze della malattia.

È questo il risultato apparso sulla versione online di Neurology, organo ufficiale dell’American Academy of Neurology, che riporta uno studio condotto da Thomas T. Warner, dello University College di Londra. I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti nell’arco di 12 anni di un database di cartelle cliniche di tutto il Regno Unito, per complessive 2 milioni di persone, ricoverate con diagnosi di diabete di tipo 2 per la prima volta. Hanno poi confrontato questi dati con quelli di 6 milioni di persone non affette da diabete, ricoverate nei nosocomi britannici per interventi medici minori quali distorsioni, vene varicose, appendicectomie e protesi d’anca.

Dopo aggiustamento per fattori di confondimento quali età, sesso e altri, i ricercatori hanno calcolato che i soggetti diabetici avevano il 31% di probabilità in più rispetto agli altri ricoverati di ricevere successivamente una diagnosi di Parkinson. Il rischio è risultato ancora più elevato per i pazienti con diabete tra 25 e 44 anni: in questa fascia di età, il rischio di successivo Parkinson era addirittura quadruplo rispetto ai coetanei non diabetici (per confronto, negli over-75 l’incremento del rischio era solo del 18%). Significativo anche l’impatto delle complicanze del diabete: aumentavano il rischio di Parkinson del 49%.

“Il nostro studio ha esaminato i dati relativi a un’ampia porzione della popolazione britannica, scoprendo un collegamento tra due condizioni apparentemente molto diverse”, ha commentato Warner. “Occorreranno ulteriori ricerche per capire se la genetica giochi un ruolo o se invece esistano meccanismi eziopatogenetici comuni”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.