Skip to content
sonno alzheimer

Insonnia cronica negli anziani: un campanello d’allarme per la salute cerebrale

Secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista “Neurology” da Diego Z. Carvalho, della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, gli anziani affetti da insonnia cronica sperimentano un tasso di declino cognitivo più rapido e corrono un rischio maggiore di sviluppare deterioramento cognitivo rispetto a quanto si osserva nei soggetti non affetti da insonnia.

Dal Mayo Clinic Study of Aging, basato sulla popolazione, gli autori hanno identificato adulti anziani cognitivamente non compromessi, con o senza una diagnosi di insonnia cronica, sottoposti a valutazioni neuropsicologiche annuali e con esiti di imaging seriale quantificati, in termini di carico di PET-amiloide e iperintensità della materia bianca dalla risonanza magnetica (WMH, % del volume intracranico).

Un totale di 2750 partecipanti cognitivamente non compromessi sono stati inclusi in un modello globale cognitivo a effetti misti, 2.814 sono stati inclusi in un modello di Cox a rischi proporzionali, 1027 sono stati inclusi nel modello delle iperintensità della materia bianca (WMH) e 561 sono stati inclusi nelle analisi della tomografia a emissione di positroni dell’amiloide (PET). Tra i soggetti inclusi nei modelli a effetti misti, l’età media (SD) era di 70,3 (9,7), il 49,2% donne e il 16,1% aveva una diagnosi di insonnia cronica (IC).

Dall’analisi dei dati, l’insonnia è risultata associata a un declino più rapido di 0,011 all’anno (IC al 95%: da -0,020 a -0,001, p per l’interazione: 0,028) nei punteggi cognitivi globali e a un rischio aumentato del 40% di insonnia cronica (hazard ratio [HR]: 1,4, IC al 95%: 1,07-1,85; p= 0,015).

L’insonnia con sonno ridotto era associata al carico di prestazioni cognitive al basale (β = -0,211, IC al 95%: da -0,376 a -0,046, p per l’interazione: 0,012), WMH (β = 0,147; IC al 95%: 0,044-0,249, p per l’interazione: 0,005) e PET amiloide (β = 10,5; IC al 95%: 0,5-20,6, p per l’interazione: 0,039).

I partecipanti che dormivano più del solito (potenzialmente indicando la remissione dei sintomi) avevano un carico di WMH inferiore al basale (β = -0,142; IC al 95%: da -0,268 a -0,016, p per l’interazione: 0,028).

L’insonnia non era associata al tasso di WMH o di accumulo di amiloide nel tempo. Nei partecipanti con insonnia, l’uso di ipnotici non era associato ai punteggi cognitivi (β = 0,016; IC al 95%: da -0,201 a 0,233; p= 0,888) o all’IC incidente (HR: 0,94; IC al 95%: 0,5-1,6, p= 0,8).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico