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Un possibile ruolo della curcumina nel trattamento dell’atrofia muscolare spinale

La curcumina potrebbe rappresentare un valido ausilio nutraceutico alle terapie farmacologiche per l’atrofia muscolare spinale (SMA). È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sull’“International Journal of Molecular Sciences” da Raffaella Adami e Daniele Bottai ricercatori del Laboratorio di Fisiologia delle cellule staminali neurali del dipartimento di Scienze farmaceutiche della Statale di Milano, in collaborazione con Monica Canepari dell’Università di Pavia.

Lo studio ha preso le mosse dalla recente dimostrazione della presenza di un elevato stress ossidativo nelle cellule affette da SMA. La ricerca, nello specifico, ha valutato l’impatto della terapia antiossidante sulle cellule staminali neurali (NSC), che hanno il potenziale per differenziarsi in motoneuroni, ottenute da un modello di SMA (SMN-Δ7).

Dai dati raccolti è emerso che la curcumina è in grado di attivare il promotore del gene SMN, la cui mutazione è all’origine della SMA, e quindi a una maggiore produzione della proteina SMN funzionante. Adami e Bottai scrivono:

sebbene l’antiossidante olesoxime (un derivato del colesterolo che agisce sui mitocondri) abbia dimostrato di avere risultati inadeguati a lungo termine nella SMA, potrebbero essere intrapresi approcci antiossidanti alternativi incluso l’uso della curcumina. Essa, molto probabilmente, non rappresenta un sostituto dei nuovi farmaci efficaci disponibili per la SMA. Questo trattamento nutraceutico potrebbe tuttavia aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da SMA che hanno una risposta insufficiente a tali farmaci. Saranno tuttavia necessarie ulteriori analisi per districare i meccanismi molecolari coinvolti negli effetti della curcumina sulla proteina NRF2 nel nostro modello di SMA”.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico