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batteri microbiota

Il trapianto di microbiota fecale nel trattamento della malattia di Parkinson

Diversi studi hanno dimostrato un’associazione tra malattia di Parkinson (PD) e disbiosi intestinale, Inoltre, il trapianto di microbiota fecale (FMT) ha mostrato effetti promettenti in modelli preclinici di PD. Ma tale approccio terapeutico può garantire dei vantaggi clinici ai soggetti con PD? Da questo quesito ha preso le mosse uno studio pubblicato su “JAMA Neurology” da Filip Scheperjans, dell’Università di Helsinki, in Finlandia, e colleghi.

Si tratta di uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, condotto tra novembre 2020 e giugno 2023 con un periodo di follow-up di 12 mesi in quattro ospedali della Finlandia. Sono stati inclusi pazienti con PD di età compresa tra 35 e 75 anni in stadio Hoehn & Yahr 1-3 con un carico di sintomi da lieve a moderato e disbiosi del microbiota fecale. Su 229 pazienti selezionati, 48 sono stati randomizzati e 47 hanno ricevuto l’intervento. Un paziente ha interrotto l’intervento a causa del peggioramento dei sintomi della PD. Altri due pazienti sono stati esclusi prima dell’analisi e 45 sono stati inclusi nell’analisi intention-to-treat.

I partecipanti sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 a ricevere FMT o placebo tramite colonscopia. L’endpoint primario era la variazione della Movement Disorder Society Unified Parkinson’s Disease Rating Scale parti I-III (parte III senza farmaci) a 6 mesi. La sicurezza è stata valutata registrando gli eventi avversi (AE).

L’età mediana era di 65 anni nel gruppo placebo e di 66 anni nel gruppo FMT; 9 (60,0%) e 16 (53,3%) pazienti erano maschi nel gruppo placebo e nel gruppo FMT, rispettivamente. L’esito primario non differiva tra i gruppi (0,97 punti; IC al 95%: da -5,10 a -7,03; p= 0,75).

Gli effetti collaterali gastrointestinali sono stati più frequenti nel gruppo FMT (16 [53%] vs. 1 [7%]; p= 0,003). Gli esiti secondari e le analisi post hoc hanno mostrato un aumento maggiore dei farmaci dopaminergici e un miglioramento di alcuni esiti motori e non motori nel gruppo placebo.

I cambiamenti del microbiota erano più pronunciati dopo la FMT, ma differivano a seconda del donatore. Tuttavia, lo stato di disbiosi si è risolto più frequentemente nel gruppo placebo.

Secondo le conclusioni degli autori, la FMT è risultata sicura ma non ha offerto miglioramenti clinicamente significativi.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico