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neuromielite ottica

NMOSD, valutato l’impatto economico dell’introduzione di inebilizumab

Con una prevalenza di 1.300 soggetti affetti e circa 100 nuove diagnosi all’anno nel nostro Paese, il disturbo dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD) è una patologia rara con un importante carico di morbilità, poiché si manifesta con attacchi acuti e ricorrenti, che possono sfociare in cecità, paralisi e morte del soggetto affetto.

Il panorama delle opzioni terapeutiche per questa condizione è cambiato da quando si è reso disponibile anche in Italia inebilizumab, grazie all’ammissione alla rimborsabilità decisa da AIFA nel marzo 2023. L’indicazione di questo anticorpo monoclonale umanizzato riguarda il trattamento di pazienti sieropositivi per le immunoglobuline G anti-aquaporina-4 (IgG AQP4), presenti in circa i tre quarti dei pazienti con questa malattia.

Sugli aspetti economici, sociali e organizzativi legati all’introduzione di questo nuovo farmaco, Altems Advisory, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sta conducendo un’analisi di Health Technology Assessment (HTA), i cui risultati preliminari sono stati presentati a Roma, nel corso del recente convegno nazionale “Change Direction in NMOSD”.

Eugenio Di Brino, Co-founder & partner di Altems Advisory, Università Cattolica del Sacro Cuore, ha spiegato:

stiamo riscontrando aspetti positivi sull’introduzione della molecola: in particolare, quasi la metà del tempo dell’impegno degli operatori sanitari ospedalieri, pazienti e caregiver verrebbe risparmiato per la somministrazione del trattamento per via endovenosa. Se tutti i pazienti in Italia fossero potenzialmente trattati tutti con inebilizumab, il risparmio medio del tempo di somministrazione è stato quantificato, in termini di personale sanitario ospedaliero, a circa 900.000 euro. I costi sociali evitati ammontano invece a 600.000 euro e sono rappresentati dalle perdite di produttività evitate al paziente o al caregiver. In totale, l’introduzione di inebilizumab potrebbe comportare un risparmio per il sistema sanitario nazionale pari a 8 milioni di euro in tre anni.”

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico