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Ictus, il vaccino antinfluenzale potrebbe ridurre il rischio

Uno studio molto ampio, condotto su una popolazione di oltre 4 milioni di persone ha trovato un’associazione tra vaccinazione antinfluenzale e una riduzione di rischio per tutte le forme di ictus

I ricercatori canadesi hanno utilizzato i dati dell’assicurazione sanitaria che copre tutti i residenti dello stato di Alberta in Canada (4.141.209 di adulti) nel periodo tra il 2009 e il 2018 per verificare se ci fosse una differenza le persone vaccinate contro l’influenza e quelle non vaccinate riguardo il rischio di ictus ischemico acuto, emorragia intracerebrale, emorragia subaracnoidea e attacco ischemico transitorio.

Nel complesso, il 42,73% della popolazione studiata (1.769.565 persone) aveva ricevuto almeno una vaccinazione contro l’influenza durante il periodo dello studio e si sono verificati 38.126 casi di ictus. I pazienti che hanno ricevuto almeno un vaccino antinfluenzale avevano maggiori probabilità di essere più anziani, donne e avere tassi più elevati di comorbidità.

L’incidenza grezza di ictus era più alta tra le persone che avevano ricevuto una vaccinazione antinfluenzale rispetto coloro che non erano stati vaccinati (1,25%, vs 0,52). Tuttavia, dopo aver aggiustato i dati per età, sesso, condizioni di salute sottostanti e stato socioeconomico, una recente vaccinazione antinfluenzale (cioè nei 6 mesi precedenti) è stata associata a una riduzione del 23% del rischio di ictus. (HR 0,775 [IC 95% 0,757–0,793]). Questa associazione persisteva in tutti i tipi di ictus. Gli autori dello studi concludono:

Il rischio di ictus è ridotto tra le persone che sono state vaccinate di recente contro l’influenza rispetto a quelle che non l’hanno fatto. Questa associazione si estendeva all’intera popolazione adulta e non si limitava agli individui con un alto rischio basale di ictus. Sono necessari ulteriori studi in una varietà di contesti per valutare se la vaccinazione antinfluenzale potrebbe essere utilizzata come strategia di salute pubblica per prevenire l’ictus.”

Bahar Behrouzi,  ricercatrice di epidemiologia clinica presso l’Institute of Health Policy, Management, and Evaluation, Università di Toronto, (Canada), ha commentato:

il messaggio di salute pubblica da diffondere è che le persone si difendano da sole e facciano il vaccino contro l’influenza stagionale, soprattutto se fanno parte di un gruppo a rischio. Consideriamo questo messaggio come un invito all’azione non solo per il pubblico, ma anche per gli operatori sanitari – in particolare specialisti come cardiologi o neurologi – che devono impegnarsi a rendere noti gli ampi benefici della vaccinazione, oltre alla semplice prevenzione o riduzione della gravità dell’influenza”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.